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Cittadinanza. Lo show del leghista con la kefiah: “Tra dieci anni tutti così”

Esibizione di Roberto Zaffini al Consiglio Regionale delle Marche contro una proposta per le seconde generazioni, che sarebbe “Inopportuna in un momento come questo”. Il presidente dell’assemblea: “Buffonate, qui il problema è gente come lei”

Roma – 18 settembre 2012 – Per Roberto Zaffini, Lega Nord, è già arrivato Carnevale. Vale la pena mascherarsi pur di opporsi ai diritti di cittadinanza dei figli degli immigrati, deve aver pensato oggi prima di prendere posto nell’aula del consiglio regionale delle Marche.

 

L’assemblea ha all’ordine del giorno una delibera su una proposta di legge per riformare la legge sulla cittadinanza in favore delle seconde generazioni. Adottando una forma di jus soli temperato, propone che sia  italiano “chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri legalmente residenti in Italia da almeno 5 anni, anche se successivi alla nascita”.

Se la delibera verrà approvata, la proposta di legge della regione Marche verrà presentata alla Camera dei Deputati, andando ad aggiungersi agli altri testi dello stesso tipo sui quali a Montecitorio ci si confronta senza esito da diversi mesi. Con queste premesse, e la legislatura è agli sgoccioli, si tratterebbe quindi di un atto più che altro simbolico.

Zaffini però ha chiesto di rinviare la discussione, ritenendola (forse con riferimento alle proteste che stanno infiammando alcuni paesi musulmani) ”inopportuna in un momento come questo”. Poi però, mentre la relatrice della delibera Rosalba Ortenzi (Pd) esprimeva parere negativo, il leghista ha indossato una kefiah a quadretti bianchi e neri, come quelle usata dai palestinesi, e ha mostrato il cartello: “Fra dieci anni saremo tutti così”.

Lo show ha fatto infuriare il presidente del consiglio Vittoriano Solazzi: ”Il momento è difficile perchè in questo consesso c’e’ gente come lei – ha detto a Zaffini -. Io non contesto le sue idee, ma non le do la parola finchè non si toglie quella roba. Qui lei può presentare mozioni e interrogazioni, non fare buffonate, che offendono non tanto il consiglio regionale, ma tutta la comunità marchigiana”.

Per non essere sbattuto fuori dall’aula, il consigliere leghista ha fatto sparire copricapo e cartello. E la sua proposta di rinvio è stata bocciata a maggioranza, con solo due voti favorevoli: il suo e quello di un compagno di partito  passato nel gruppo di Popolo e territorio.

Zaffini non è nuovo a trovate estemporanee. Lo scorso giugno se la prese con una famiglia di immigrati che abitavano in una casa popolare di Fano, ma, a suo dire, facevano vita da nababbi. Le prove? Avevano affittato un ombrellone in spiaggia e producevano “sacchetti dei rifiuti notevolmente più numerosi di una nostra famiglia, indice di un alto consumo di beni”.

EP

 

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