Oggi la cerimonia dedicata ai figli degli immigrati. Il sindaco Leoluca Orlando: "Per una legge assurda sono stranieri"
Palermo – 7 maggio 2015 – “Oggi vi conferiamo la cittadinanza di Palermo perché, purtroppo, non possiamo darvi quella italiana. Riteniamo inconcepibile il fatto che questi bambini, pur vivendo e studiando a Palermo, per una legge assurda non siano cittadini italiani”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha salutato così stamattina 52 bambini, figli di immigrati, ai quali è stata conferita la a cittadinanza onoraria.
L'iniziativa è stata presa nell’ambito di un protocollo d’intesa con l'Unicef, e segue quelle di tanti altri Comuni italiani. Un modo per dire che bambini sono tutti uguali e per sollecitare una riforma della cittadinanza dedicata alle cosiddette “seconde generazioni”.
Ai piccoli è stata consegnata anche la Carta di Palermo, nella quale, ha ricordato Orlando, “chiediamo un cambio delle regole affinché si possa finalmente passare dalla migrazione come sofferenza alla mobilità internazionale come diritto inalienabile. Ogni persona deve avere il diritto di scegliere dove vivere, dove sopravvivere e, quando sarà il momento, dove morire. Voglio ringraziare i vostri genitori che, fra tante città, hanno scelto di vivere a Palermo e chiedo a voi bambini di aiutarci a creare una comunità palermitana”.
“Siamo fieri di vivere in questa città che ha questa attenzione” ha sottolineato invece il presidente della Consulta delle culture, Adham Darawsha. “Oggi Palermo diventa un giardino che si impreziosisce di altri fiori colorati. Voglio cogliere questa occasione per ribadire che noi consideriamo ingiusta la legge italiana sulla cittadinanza, che andrebbe radicalmente cambiata. Palermo è andata oltre queste barriere normative, anche con la nascita della Consulta, che rappresenta tutti voi e tutti gli italiani'.
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