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Cittadini Ue: serviranno più soldi per rimanere in Italia

Le novità per chi non ha un lavoro. È una conseguenza del decreto sui ricongiungimenti

Roma – 31 ottobre 2008 – Si alza la disponibilità economica necessaria ai cittadini Ue per rimanare in Italia anche se non hanno un lavoro. È un ”effetto collaterale” del giro di vite sui ricongiungimenti degli extracomunitari che entrerà in vigore il prossimo 5 novembre.

Tutti i cittadini comunitari possono circolare e soggiornare in Italia liberamente, senza alcuna formalità, al massimo per tre mesi. Passato questo limite, può rimanere solo chi ha un lavoro oppure chi ha un’assicurazione sanitaria e risorse economiche sufficienti per mantenersi insieme ai propri  familiari, condizioni indispensabili per l’iscrizione all’anagrafe.  

L’importo minimo di queste risorse è però calcolato per legge proprio facendo riferimento ai parametri fissati per i ricongiungimenti familiari degli extracomunitari, che il governo ha recentemente ritoccato al rialzo con il decreto legislativo 160/2008. Il Viminale ha spiegato quindi cosa è cambiato per i  cittadini ue che non lavorano e i loro familiari.

Chi chiede l’iscrizione all’anagrafe, si legge in una circolare, "deve disporre di una somma pari all’importo annuo dell’assegno sociale (€ 5.142,67 per l’anno 2008; per ogni familiare va aggiunta la metà dell’importo annuo dell’assegno sociale (€ 2.571,33); per il dichiarante con due o più figli a carico di età inferiore a 14 anni si calcola il doppio dell’importo annuo della pensione sociale (€ 10.285,34)". Nel calcolo entrano anche "le eventuali risorse dei familiari conviventi".

Scarica la circolare

Elvio Pasca

 

 

 

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