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D’Alema e Amato: “Accordi di riammissione contro clandestinità”

Intervento dei due ex ministri sul Corriere ROMA, 23 maggio 2009 – "Legalita’, sicurezza e rispetto fondamentale dei diritti umani" sono i punti di riferimento da seguire per una efficace strategia per fermare i clandestini.

Lo scrivono Massimo D’Alema e Giuliano Amato in un intervento pubblicato oggi sul ‘Corriere della sera’.

"Il problema e’ dotare lo Stato di un sistema di regole certe, capaci di superare la logica dell’emergenza costante dove la propaganda di parte, o ideologica, maschera l’ineficcacia della politica", "a sfida vera e’ fondare un modello di convivenza in grado di reggere l’urto del futuro", scrivoni i due ministri degli Esteri e dell’Interno dell’ultimo governo Prodi.

"Si va invece sulla strada sbagliata se si sceglie, come si e’ scelto in Italia, di gridare all’Europa e al mondo l’intenzione di constrastare l’immigrazione illegale, anche al prezzo di penalizzare quella legale, rendere piu’ difficili i ricongiungimenti, l’accesso alla cittadinanza, aumentando i costi del soggiorno e paralizzando i flussi di ingresso degli immigrati regolari", sottolineano D’Alema e Amato.

Sottolineando che "nell’ultimo anno gli sbarchi sulle nostre coste siano aumentati notevolmente", i due ex ministri spiegano che "i due anni di Prodi sono stati pochi, troppo pochi per condurre il Paese fuori dall’emergenza ma sono serviti ad avviare un progetto di governo dell’immigrazione in linea con il resto dell’Unione europea".

D’Alema e Amato ricordano l’accordo del 2007 con la Libia, quello con l’Egitto e sottolineano: "Fino al 2007 l’Italia ha firmato trenta accordi di riammissione. Ventuno di questi recano le firme di ministri dl centrisinistra".

Quindi, concludono, bisogna "giungere alla firma di nuovi accordi per garantire la sostenibilita’ dei percorsi migratori", mentre "parallelamente devono procedere gli aiuti per lo sviluppo economico, bisogna concordare gli ingressi per motivi di lavoro, le azioni congiunte contro la criminalita’ e lo sfruttamento".

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