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Eurispes: gli immigrati sono più numerosi di quanto dicono i dati ufficiali

Lo evidenziano i dati relativi alle rimesse nei paesi d’origine ROMA, 4 giugno 2009 – Il numero degli stranieri residenti in Italia è superiore a quello dei dati ufficiali.

Lo evidenziano i dati relativi alle rimesse, il denaro che gli stranieri residenti in Italia inviano alle proprie famiglie nei Paesi di origine.

Nel corso degli ultimi anni – evidenzia l’Osservatorio Lookout immigrazione dell’Eurispes – si è registrata una crescita sostenuta del valore delle rimesse, ovvero della quantità di denaro che gli stranieri residenti in Italia inviano alle proprie famiglie nei Paesi di origine. In particolare, nel 2007 i canali ufficiali di intermediazione monetaria hanno visto transitare oltre 6 miliardi di euro dall’Italia verso i Paesi Esteri, pari al 33,4% in più rispetto allo stesso dato del 2006 e di poco superiore a 4,5 miliardi di euro.

Il primato per valore delle rimesse spetta al Lazio (1,5 miliardi di euro, +36,1% rispetto al 2006), alla Lombardia (1,2 miliardi di euro, +27,9% rispetto al 2006) e alla Toscana (867 milioni di euro, +120% rispetto al 2006), mentre in tutte le altre Regioni il valore delle rimesse e’ inferiore a 500 milioni di euro, con valori compresi tra 400 milioni di euro del Veneto (+30,7% rispetto al 2006) e 7,3 milioni di euro della Valle d’Aosta (+5,8% rispetto al 2006). Secondo le statistiche ufficiali, nello stesso periodo di riferimento, la popolazione straniera residente in Italia è cresciuta del 16,8%, passando da 2,9 milioni di abitanti (2006) a 3,4 milioni di abitanti (2007).

La Regione con la maggiore presenza di stranieri è la Lombardia (815.000 residenti, +11,9% rispetto al 2006), seguita dal Veneto (403.000 residenti, +15,4% rispetto al 2006), dal Lazio (390.000 residenti, e’18,4% rispetto al 2006) e dall’Emilia Romagna (365.000 residenti, +15% rispetto al 2006). In queste prime quattro Regioni si concentra il 60% circa della popolazione straniera, contro il 40% circa di tutte le altre Regioni, con valori compresi tra i 310.000 stranieri residenti in Piemonte (+23,1% rispetto al 2006) e i 6.200 stranieri residenti in Molise (+29,7% rispetto al 2006). L’importo medio delle rimesse che ciascun straniero invia dall’Italia al proprio Paese di origine tramite i canali ufficiali di intermediazione monetaria (ottenuto rapportando il valore complessivo delle rimesse alla popolazione straniera residente) è cresciuto del 14,3% tra il 2006 e il 2007, passando da 1.541 a 1.761 euro.

Lo stesso valore pro-capite delle rimesse, calcolato a livello di singola Regione, evidenzia: importi medi superiori al dato nazionale nel Lazio (4.024 euro nel 2007, +14,9% rispetto al 2006), in Toscana (3.154 euro nel 2007, +87,4% rispetto al 2006), in Campania (2.446 euro nel 2007, +6% rispetto al 2006) e in Sardegna (2.226 euro nel 2007, -5,8% rispetto al 2006); importi compresi tra i 1.000 e i 2.000 euro in 12 Regioni, localizzate prevalentemente nel Sud (Calabria, Puglia, Basilicata, Molise) e Nord-Ovest (Liguria, Lombardia, Valle d’Aosta); importi medi pari o inferiori a 1.000 euro in Umbria, Piemonte, Marche, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. E’ legittimo ipotizzare – afferma l’Osservatorio – che il valore pro-capite delle rimesse piuttosto basso (140 euro circa al mese), le notevoli differenze riscontrate a livello Regionale (con importi medi delle rimesse pro-capite comprese tra 650 e 4.000 euro) e le forti oscillazioni registrate in un solo anno (+87,4% in Toscana, -29,8% in Calabria) siano attribuibili sia all’uso di canali di intermediazione informali per il trasferimento di somme dall’Italia ai Paesi di origine sia alla presenza sul territorio di un numero di stranieri superiore rispetto al dato ufficiale relativo ai soli residenti.

Ad avvalorare tale ipotesi, afferma ancora l’Osservatorio dell’Eurispes, è il dato relativo all’importo medio delle rimesse per Paese di origine, che mostra, tra il 2006 e il 2007, oscillazioni difficilmente attribuibili alla sola crescita, per altro contenuta, del numero ufficiale di residenti stranieri.

Il valore delle rimesse destinate alla Cina è stato nel 2007 di 1,6 miliardi di euro (+140% rispetto allo stesso dato del 2006) che, a fronte di una popolazione residente di 156.500 cinesi (+8% rispetto allo stesso dato del 2006), equivale a un valore della rimesse pro-capite di oltre 10.000 euro l’anno (+123% rispetto allo stesso dato del 2006 che era di 4.800 euro). Valori di rimesse pro-capite superiori rispetto alla media si riscontrano anche per gli stranieri con cittadinanza nelle Filippine (6.800 euro, +34,4% rispetto al 2006), in Colombia (5.183 euro, -3,4% rispetto al 2006), in Brasile (4.000 euro circa, -8,2% rispetto al 2006), in Senegal (4.000 euro circa, +16% rispetto al 2006), nella Repubblica Domenicana, nel Bangladesh e in Peru’. Nel 2007 i Paesi di origine con valori di rimesse pro-capite piu’ bassi sono la Polonia (820 euro, -17,5% rispetto al 2006), la Moldavia (796 euro, -17,7% rispetto al 2006), l’Ucraina (769 euro, +2,5% rispetto al 2006) e l’Albania (357 euro, -3% rispetto al 2006), per i quali, data la vicinanza relativa all’Italia, è ipotizzabile un utilizzo piu’ frequente dei canali informali di trasferimento di denaro o il trasferimento diretto in occasione dei periodici rientri in patria.

Un secondo indicatore che mette in discussione il dato relativo alla presenza di stranieri in Italia è dato dalla differenza riscontrata nel tasso di imprenditorialità di italiani e stranieri, inteso come rapporto tra popolazione residente e imprese registrate. Secondo le ultime stime, la popolazione residente in Italia e’ pari a circa 60 milioni di abitanti, dei quali 56 milioni di italiani e 4 milioni di stranieri, mentre il numero di imprese registrate (oltre 6 milioni tra imprese individuali, societa’ di capitali, societa’ di persone e altre forme giuridiche) e’ suddiviso in 5,5 milioni di imprese con titolare italiano e 575.000 imprese con titolare straniero. Rapportando la popolazione residente alle imprese registrate, si nota come il tasso di imprenditorialita’ per gli italiani e’ di una impresa ogni 10 abitanti, notevolmente inferiore quindi rispetto a quello relativo ai soli stranieri, che e’ di una impresa ogni 7 abitanti.

Ancora piu’ interessante e’ il dato relativo alla popolazione cinese e alle imprese registrate in Italia con titolare cinese: a fronte di un numero ufficiale di 174.000 residenti con cittadinanza in Cina e 46.237 imprese registrate con titolare cinese, il tasso di imprenditorialita’ risulta essere di una impresa ogni 4 abitanti: vale a dire quasi una impresa per famiglia residente.

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