Il presidente della Camera vorrebbe correggere la legge. Turco (Pd): “Ammette che Bossi-Fini è un disastro”
Roma – 14 maggio 2010 –"Fini è lo stesso della legge firmata con Bossi. Quella legge la rifarei uguale ma cambierei una cosa sola: sei mesi di tempo per ritrovare un lavoro oggi mi sembrano pochi; vista la congiuntura economica andrebbe previsto almeno un anno".
Così ieri a Pisa presidente della Camera Gianfranco Fini, che alla luce della crisi economica correggerebbe la legge che porta il suo nome. Molti lavoratori stranieri hanno infatti perso il posto e ora rischiano di non poter più rimanere in Italia, perché il permesso per attesa occupazione dura solo sei mesi.
A parte questo ‘ripensamento’, Fini continua a difendere il caposaldo della sua legge sull’immigrazione: "Il principio ispiratore di quella legge per cui entra in Italia solo chi ha un lavoro lo ritengo ancora valido" ha detto ieri il presidente della Camera.
"Finalmente Fini comincia ad ammettere che la legge che porta il suo nome accanto a quello di Bossi e’ un disastro. E’ un passo, ancora timido, ma, come noi denunciamo da sempre, e’ proprio l’impianto della legge a produrre clandestinità e non a combatterla" ha commentato Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione del Partito Democratico.