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Fini: “Integrazione passa per l’identificazione”

"I migranti di oggi sono come gli emigranti di ieri" REGGIO EMILIA, 7 gennaio 2009 – "E’ mia convinzione che essere pienamente integrati nella nostra società fino al punto di diventare cittadini italiani e di renderlo possibile per i propri figli non può significare per l’immigrato solamente un iter burocratico amministrativo più o meno rigoroso, bensì un sincero percorso di personale identificazione in quei simbili alla base dell’idea di nazione".

A sostenerlo il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel suo discorso tenuto dal palco del Teatro Ariosto di Reggio Emilia per le celebrazioni del 212° anniversario del primo Tricolore.

Il presidente tiene in particolare, a ricordare che anche gli italiani sono stati un popolo di emigranti e per questo "chi è figlio di emigranti ha in se l’antidoto – spiega – contro ogni forma di razzismo". I migranti di oggi, in sostanza, sono come gli emigranti di ieri. I simboli alla base dell’idea di nazione "in cui il rispetto per la bandiera tricolore, al pari dell’inno nazionale hanno un valore – per il presidente della Camera – di tutta evidenza non inferiore alla conoscenza della lingua italiana e delle Costituzione repubblicana.

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