in

Fini: “Senza integrazione conseguenze deflagranti”

Il presidente della Camera duro sul ddl sui processi brevi: "I patti non erano questi" Roma, 13 novembre 2009 – La mancata integrazione degli immigrati rischia di avere conseguenze "deflagranti".

A mettere in guardia è il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ne ha parlato durante un’intervista con Pierluigi Diaco e il ministro Giorgia Meloni a ‘Radio Gioventù’.

Fini torna a chiedere di cambiare la legge sulla cittadinanza. "Il concetto di patria – dice – è cambiato profondamente. Per tanti ragazzi nati in Italia ma che hanno i genitori nati in Africa o in Cina, l’Italia non è la terra dei padri. E questo è un dato che ha un grande significato politico e intellettuale". "La politica e le istituzioni – sottolinea Fini – devono rivedere alcune norme che sono datate. Mi riferisco alla cittadinanza, e mi riferisco al fatto che la politica deve affrontare la politica dell’integrazione degli immigrati, perchè se non si fa niente le conseguenze possono essere deflagranti: si può arrivare alla xenofobia o peggio allo scontro di civiltà".

Per ciò che riguarda il ddl sui processi brevi, che inserisce l’immigrazione clandestina nell’elenco dei reati di grave allarme sociale (come quelli di mafia e di terrorismo), Fini ha sottolineato che ‘I patti non erano questi, siamo al gioco delle tre carte".

Il presidente della Camera ha chiesto alla presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno di scrivere una nota per esprimere ‘stupore’ per questo inserimento dell’ultima ora. A rincarare la dose e’ stato un altro finiano, Fabio Granata, definendo ‘ridicola’ questa mossa. Per i finiani si tratta di un ‘regalo’ a Bossi che deve giustificare agli occhi del suo elettorato il suo appiattimento ai desiderata di Berlusconi sulla giustizia pur di avere in cambio Veneto e Piemonte alle regionali. Insomma, la terza carica dello Stato prende le distanze dalla novita’ inserita senza essere stata concordata e ne chiede la cancellazione.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

TAR Sicilia: permesso per motivi umanitari è competente il giudice ordinario

Vaticano: “Anche irregolari sono persone con diritti”