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Fornero: “Nella riforma del lavoro anche nuove norme per gli immigrati”

Il ministro del lavoro: “Misura piccola ma significativa per i più svantaggiati”. Si attende l’allungamento del permesso di soggiorno per attesa occupazione

 

Roma – 15 marzo 2012 – Nella riforma del lavoro che il governo sta preparando in un tesissimo confronto con le parti sociali ci saranno anche misure dedicate specificatamente agli immigrati.

”Siamo relativamente pronti. Non tutte le cose sono blindate, stiamo ancora discutendo, dialogando con le parti ma siamo relativamente pronti a presentare delle proposte” ha detto ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso di un’ audizione in Senato, spiegando che la riforma sarà ”un blocco complessivo su 5 aspetti fondamentali: l’ordinamento dei contratti; il sistema degli ammortizzatori sociali; la flessibilita’ in uscita; le politiche attive; servizi per il lavoro”.

A questi puntti principali, ha aggiunto Fornero, si aggiungeranno elementi sul lavoro femminile, su quello dei disabili e “una piccola misura ma non senza significato che può riguardare il lavoro degli immigrati”. Il tutto, ha spiegato il ministro, “per dare un senso compiuto a quelli che sono più svantaggiati”.

Probabile che la riforma del lavoro intervenga sulla situazione dei lavoratori immigrati disoccupati. La scorsa settimana, durante un question time alla Camera, il ministro aveva infatti ribadito l’intenzione di portare la durata dei permessi di soggiorno per attesa occupazione ad almeno un anno (rispetto ai sei mesi attuali) o comunque per tutta la durata dell’assegno di disoccupazione.

Meno scontato che entrino nel “pacchetto Fornero” anche le altre novità messe in cantiere dal governo, in particolare l’innalzamento a due anni della durata dei permessi di chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato e il rinnovo a tre anni dei permessi per lavoro o famiglia. L’esecutivo ha detto più volte di volerle presentare come emendamento a un provvedimento già all’esame del Parlamento, ma a parte la bozza che abbiamo pubblicato, finora non se n’è vista traccia.

Elvio Pasca

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