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Frattini: “Accoglienza solo per chi rispetta le leggi”

"Rompiamo il circolo vizioso della criminalità" ROMA, 10 agosto 2009 – "Accoglienza fa rima con integrazione. Quindi chi viene in Italia deve rispettare le leggi in vigore, giurare sulla nostra bandiera. E’ una condizione elementare, perche’ non possiamo volere la botte piena e la moglie ubriaca".

Franco Frattini, in un’intervista a ‘Il Giornale’, interviene dopo l’appello lanciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per una piena integrazione degli immigrati.

"Condivido appieno il suo messaggio", spiega il ministro degli Esteri. Quanto al presidente della Camera Gianfranco Fini che chiede rispetto per ogni lavoratore, anche senza ‘papier’, Frattini replica: ”Appunto per questo vogliamo che emerga dalla clandestinita’, altrimenti viene sfruttato due volte: guadagna meno di un collega regolare e senza diritti sociali".

"Rompiamo il circolo vizioso e va punito chi affitta una stanza in nero a 500 euro o piu’ e chi sfrutta per raccogliere pomodori a due euro l’ora. Per riuscirci -avverte Frattini- c’e’ solo un modo: applicare dalla prima all’ultima virgola le norme inserite nel pacchetto sicurezza".

"L’Italia con l’introduzione del reato di clandestinita’ ha adottato una normativa che esiste da tempo nella Ue, applicata senza scandalo in altri paesi. Tradotto, nessun contrasto alle direttive europee", assicura Frattini.

Nessuno andra’ in galera? "Abbiamo detto mille volte che viene introdotta la sanzione penale per cui la persona viene espulsa per far rientro nel paese d’origine. Quindi chi non ha lavoro, e’ senza casa, viola le nostre regole deve andare via. Ma niente carcere. E poi, lo dico con tristezza, siamo una nazione che non mette in galera chi circola in macchina ubriaco e uccide qualcuno sulla strada, figuriamoci se possono andare dietro le sbarre i vu cumprà", sottolinea il ministro che poi assicura che colf e badanti non rischiano ”nulla”.

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