"Sono peggio delle carceri e vanno del tutto ripensati"
Bologna, 6 marzo 2013 – I Cie sono "inutili e dannosi" e vanno chiusi. Questo in sintesi quanto sostiene il Garante regionale per le persone private della liberta' personale dell'Emilia Romagna, Desi Bruno che ha gia' chiesto negli ultimi mesi la chiusura del Centro di via Mattei a Bologna.
In attesa che si compiano alcuni interventi nella struttura, che rimmarra' per questo inoperativa per circa due mesi, "occorre ripensare quello che fino a oggi e' stato fatto con i trattenuti, rinchiusi senza aver commesso un reato all'interno di un posto che da tutti e' considerato peggio di un carcere" ha rimacato l'avvocato. Appena 10 giorni fa, la Garante aveva scritto al prefetto Angelo Tranfaglia, all'Asl e al sindaco Virginio Merola per denunciare che, dopo un mese dall'ultima visita di lunedi' scorso, le condizioni di degrado in cui sono costretti a vivere i trattenuti erano rimaste immutate. "Magazzini vuoti mentre si cammina in ciabatte nella neve, coperte lasciate per mesi senza ricambio, assenza di biancheria intima, finestre rattoppate con cartone, cibo scadente, servizi igienici rotti, casi di scabbia, tossicodipendenti, persone affette da Hiv" ha continuato Bruno, riferendo che per protesta "un uomo e una donna si sono cuciti le labbra con fili tirati via da maglie e pezzetti di ferro acuminati".
Ad oggi nel Centro di via Mattei ci sono 25 donne e 28 uomini. La chiusura, seppure temporanea, del Cie di Bologna "costituisce una buona notizia, ma adesso – ha ribadito la Garante – bisogna ripensare l'intero sistema anche in attesa che a livello comunitario si trovi la strada per chiedere agli Stati piu' garanzie nei confronti dei cittadini stranieri da rimpatriare". Insomma, secondo l'avvocato Bruno i Cie sono "inutili per le identificazioni e inefficaci per le espulsioni, sono solo macchine che producono insicurezza, tensioni, inumane condizioni di vita per le persone che vi sono ristrette, tagli traumatici dei legami familiari".