Ministri interno ricordano l'obbligo di registrare i migranti nel primo Stato europeo di arrivo
Roma, 2 settembre 2014 – Dopo l'impegno strappato dall'Italia a Bruxelles a proposito di un maggiore coinvolgimento dell'Ue nel controllo della frontiera mediterranea, attraverso Frontex Plus, continuano le critiche in Europa al governo di Matteo Renzi per la gestione dei rifugiati.
Stavolta sono Berlino e Parigi a sottolineare indirettamente, in un comunicato congiunto, come l'Italia non rispetti le regole europee pesando sui Paesi dell'Europa del nord.
''Molti dei rifugiati che sbarcano in Italia viaggiano poi verso altri Stati dell'Unione europea, in particolare dell'Europa del nord'', si legge in un comunicato reso noto domenica in seguito all'incontro, a Berlino, tra i ministri degli Interni tedesco e francese, Thomas de Maiziere e Bernard Cazeneuve. Per questo, appena prima del viaggio del ministro degli Interni Angelino Alfano a Berlino, i due ministri hanno chiesto il rispetto delle regole Ue, ''cui appartiene anche l'obbligo di registrare tutti i migranti nel primo Stato europeo di arrivo''.
La norma citata è, dal punto di vista di questi Paesi, particolarmente importante perché le attuali regole europee (Dublino II) impongono che le richieste d'asilo si presentino solo nel primo Stato d'arrivo nell'Ue. Recentemente il ministro degli Interni della Baviera aveva attaccato duramente l'Italia per la forte discrepanza tra gli arrivi di migranti dalle coste dell'Africa settentrionale, oltre 60mila nel 2013 secondo l'Onu, e le effettive richiesta d'asilo registrate, circa 28mila nello stesso anno.