Su I nuovi italiani, il giornalista del Messaggero denuncia il "colpo grosso" dei servizi consolari Roma – 3 giugno 2008 – Farsi tradurre dal consolato romeno un certificato di nascita è un salasso.
Lo denuncia oggi Corrado Giustiniani nel suo blog I nuovi italiani . "È davvero un brutto momento per i romeni in Italia, adesso ci si mette anche la loro Ambasciata a tartassarli o, per essere più esatti, i Servizi consolari" esordisce l’inviato speciale del Messaggero. Che poi rincara la dose: "Tartassare è un verbo che non rende l’idea. Taglieggiare forse andrebbe meglio".
Per farsi tradurre in italiano dal suo Consolato il certificato di nascita, spiega Giustiniani, un cittadino romeno deve sborsare 70 euro: "70 euro per mezza paginetta di traduzione preimpostata. Il funzionario deve solo digitare nome, cognome, sesso, data e luogo di nascita, codice personale dell’interessato". Una scena che si ripete ogni giorno, ad esempio, agli sportelli del Consolato di via del Serafico, a Roma
"Settanta euro in Romania equivalgono a una settimana o due di retribuzione, a seconda dei casi. Il funzionario avrà impiegato sette minuti a riportare i dati personali sul modulo italianizzato e apporvi il timbro dell’Ambasciata" commenta l’autore di Fratellastri d’Italia. Concludendo che gli immigrati sono una manna, "anche per ambasciate e consolati, che ci fanno la cresta sopra. Alla luce del sole, e con tanto di ricevuta".