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I figli di Sakineh chiedono asilo all’Italia

“Temiamo di essere arrestati”. “Berlusconi ci dia un posto dove rifugiarci”

Roma – 5 ottobre 2010 –  "La nostra condizione continua a diventare sempre più difficile e sentiamo il pericolo di essere arrestati. Pertanto, considerata anche la grande attenzione del governo e del popolo italiano nei confronti della nostra causa, chiediamo al Premier italiano, Silvio Berlusconi, asilo politico. Cosi’, in caso dovessimo intuire di essere inseguiti dal governo, avremmo un posto nel mondo dove rifugiarci".

E’ l’appello lanciato tramite un’intervista rilasciata ad AKI – ADNKRONOS INTERNATIONAL da parte di Sajjad e di Sahideh, i figli di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana che rischia la lapidazione per adulterio.

Sajjad, il figlio, ha poi aggiunto: "nessuno qui risponde alle nostre legittime richieste sul caso di nostra madre e temiamo veramente per la sua vita". Sajjad ha infine ringraziato il popolo italiano, dicendo: "temiamo di essere presto arrestati e il nostro avvocato, Javid Hutan Kian, e’ come noi in pericolo. Non lasciateci soli!".

I figli di Sakineh chiedono poi “ nuovamente al Papa di intervenire e di fare pressione sulla repubblica islamica per salvare nostra madre. Speriamo che il Vaticano aumenti le sue pressioni sul governo iraniano. Siamo troppo soli e abbandonati!”.

Secondo Javid Hutan Kian, il legale di Sakineh, ”la Procura di Tabriz sta escogitando un tranello per arrestare i figli di Sakineh. Prevedo che possano essere arrestati, con la falsa accusa di aver svolto attivita’ politica antigovernativa".

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