I camici bianchi contro la mozione del Carroccio in Friuli. "Se obbligati per legge, obiezione di coscienza"
Roma – 16 aprile 2010 – "Noi confermiamo il nostro parere negativo contro ogni forma che ci metta nelle condizioni di non esercitare al meglio il nostro mandato etico, deontologico e sociale di garantire a tutte le persone che hanno bisogno di cure, indipendentemente dalla loro condizione sociale, dal loro credo e posizione politica. Non denunceremo mai. Ribadiamo la nostra contrarieta’ a qualsiasi ipotesi che lede il nostro mandato etico e deontologico".
Prende una posizione ancora una volta ferma e chiara l’Ordine dei medici di Udine,in relazione alle ultime richieste avanzate dal gruppo Lega Nord in Friuli Venezia Giulia. Il Carroccio chiede alle Regione di mettere in campo del personale amministrativo negli ospedali per segnalare alle autorita’ competenti gli immigrati clandestini che vanno a farsi curare.
L’Ordine dei medici di Udine, attraverso il presidente Luigi Conte, alza il tiro. "E’ altamente pericoloso per la salute dei cittadini – afferma – lasciare che queste persone malate possano diventare mine vaganti in giro per le nostre citta’, sfuggendo, per paura di essere denunciati, al controllo della sanita’ pubblica". L’Ordine si appella ai doveri etici e deontologici per smontare le nuove richieste avanzate dal Carroccio. "Lo ripetiamo una volta di piu’ – ribadisce Conte – noi non diventeremo mai ne’ gendarmi ne’ delatori".
“E anche se dovessimo per legge essere obbligati a denunciare e segnalare gli irregolari – asserisce Conte, che è membro del Comitato nazionale della Federazione degli Ordini dei medici – noi ricorreremmo alla clausola di coscienza prevista dal nostro Codice di deontologia, dove si dice chiaramente che nessun medico puo’ fare qualcosa che sia contrario alla propria coscienza. La medicina – incalza – deve essere libera, totalmente, e indipendente da qualsiasi condizionamento proprio per garantire a tutti i cittadini le cure, senza alcuna distinzione fra ceto sociale, credo etico, religione, sia in pace sia in guerra".
Conte e’ convinto che "i nostri valori sono al di sopra degli Stati e trasversali a tutti gli Stati, e cosi’ deve essere". I rischi a cui si va incontro dovrebbero convincere tutti dell’insensatezza di tali proposte: "Se viene meno l’anonimato di chi si presenta, allora possiamo dire addio al ruolo specifico della nostra categoria, che e’ quello di sorvegliare lo stato di salute di tutta la popolazione, perche’, in questo caso, e’ evidente che non si presenterebbero piu’ da noi medici i clandestini ammalati".
In tal caso gli irregolari, a detta di Conte, andrebbero ad alimentare una pericolosa "sanita’ clandestina parallela che provocherebbe danni notevoli agli immigrati e a tutti i cittadini". "Non si e’ capito, probabilmente, che prestare assistenza medica anche agli immigrati non in regola significa fare il bene prima di tutto dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, in una logica generale di tutela e autotutela della sanita’ e della salute".