"La frontiera meridionale di Schengen non è ben protetta"
Praga, 10 luglio 2015 – Il premier ceco Bohuslav Sobotka, socialdemocratico, si e' scagliato contro l'Italia e la Grecia accusandole di trascurare la tutela della frontiera meridionale della zona Schengen dall'arrivo dei migranti e di non applicare in maniera adeguata la politica dei rimpatri.
Il primo ministro ne ha parlato durante un incontro coi giornalisti svoltosi presso la Camera dei deputati a Praga, esprimendo esplicite riserve sul modo con il quale Roma e Atene stanno gestendo la crisi dei profughi. "La frontiera meridionale di Schengen non e' ben protetta. Non lo e' in Grecia e non lo e' neanche in Italia" sono le parole con le quali ha scandito le proprie critiche Sobotka, il quale ha aggiunto: "Allo stesso modo sottolineiamo la necessita' di applicare la politica dei rimpatri, perché il modo con il quale la stanno adottando adesso l'Italia e la Grecia non funziona. Stando cosi' le cose non e' chiaro cosa succede coi migranti dei quali non venga accolta la richiesta di asilo in Europa e in quale modo verranno rimandati nei loro paesi di provenienza".
Il governo ceco, riunitosi ieri sera, si e' appena reso disponibile a dare accoglienza a 1500 profughi entro la fine del 2017. Questa la portata del mandato con il quale il ministro dell'Interno Milan Chovanec si e' recato oggi a Lussemburgo per una riunione informale dei ministri dell'Interno della Ue, dedicata proprio al tema della ripartizione profughi. Quest'anno la Repubblica ceca prevede di accogliere 400 migranti, ad iniziare da settembre, mentre nel 2016 e nel 2017 ne potranno arrivare rispettivamente 700 e 400. Il governo di Praga e' deciso inoltre a condizionare l'accoglimento a una serie di condizioni e potere di scelta, fra cui un potere di veto nel caso vi sia il sospetto che il soggetto costituisca un pericolo per la sicurezza.