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Immigrazione. Schifani: “Riconoscere diritti e pretendere rispetto”

"Non serve fare dell’immigrazione l’oggetto di teorie astratte" Verona, 19 giugno 2010 – "L’immigrazione va guidata, perchè nessuno possa sentirsi tradito nella propria storia, nella propria cultura e identita’. Non si tratta di essere buoni o cattivi, questa semplificazione crea contrapposizioni politiche che possono alimentare tensioni sociali".

A dirlo e’ il presidente del Senato Renato Schifani nel suo discorso nella sede del Comune di Verona.

"Viceversa e’ giusto riconoscere diritti e tutele, ma anche chiedere rispetto per le tradizioni del nostro paese, nonche’ rigorosa osservanza delle leggi vigenti. Non serve fare dell’immigrazione – ha proseguito Schifani – l’oggetto di teorie astratte. I cittadini che vivono situazioni di disagio, preoccupazione e paura vanno innanzittuto compresi. Dalla comprensione della concreta quotidianita’ vissuta dalle persone piu’ giusta ed equa reciprocita’".

"Ci sono cittadini extracomunitari che conoscono e rispettano le nostre leggi e vivono in piena concordia con gli altri abitanti, che grazie alla lungimiranza e alla capacita’ degli amministratori, ma anche degli stessi abitanti, non sono stati emarginati. Una scelta accorta e intelligente che ha impedito l’insorgere di conflitti tra stranieri e veneti e ha offerto una concreta dimostrazione di come sia possibile realizzare compiutamente -ha concluso Schifani- i principi di vera integrazione, fondamento di civile e serena convivenza tra genti diverse".

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