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Ince, l’Italia in prima linea per visti più facili dai paesi dell’est

"Procedere verso la semplificazione del sistema per poi arrivare all’obiettivo della liberalizzazione" CHISINAU, 28 novembre 2008 – L’Iniziativa centro-europea (Ince) conferma la propria funzione di "ponte" verso l’Unione Europea per i paesi dell’Europa orientale e dei Balcani, una funzione di raccordo e contatto in cui l’Italia – tra i paesi promotori dell’Iniziativa nel 1989 e ancora oggi principale finanziatore con sei milioni di euro fino al 2010 – ha un ruolo di traino.

La Riunione dei ministri degli esteri dei 18 paesi aderenti all’Ince (di cui la metà non Ue), ieri a Chisinau, è stata l’occasione per l’Italia, rappresentato dal sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, di ribadire in una serie di colloqui bilaterali a margine (con Moldova, Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia e Macedonia) l’impegno italiano a facilitare il sistema dei visti per i cittadini dei paesi extra Ue e ad affrontare la questione in sede europea. Anche perché, ha spiegato Mantica, "quello dei visti è un ulteriore strumento per avvicinare questi paesi all’Unione Europea". La strada tracciata dall’Italia è quindi quella di "Procedere in maniera ordinata verso la semplificazione del sistema dei visti, per poi arrivare all’obiettivo più grande che è quello della liberalizzazione".

Nel faccia a faccia, il vice ministro degli esteri e dell’Integrazione europea moldovo Valerio Ostalep ha però sollevato la preoccupazione di Chisinau per il crescente numero di cittadini moldovi che richiedono un passaporto straniero. "Spesso è più facile ottenere la cittadinanza romena, bulgara o lituana piuttosto che un visto con il passaporto moldovo – ha spiegato -. Ma questo rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale: tra 3-4 anni la Moldova potrebbe diventare territorio di sfida tra europei e russofoni".

"Per noi la Moldova è una priorità", ha assicurato Mantica ricordando che in Italia vivono legalmente oltre 40 mila moldovi, una cifra che con gli immigrati irregolari arriva a superare le 150 mila unità. In questo senso è stata sottolineata da entrambe le parti la recentissima apertura dell’ambasciata italiana a Chisinau (inaugurata appena lunedì scorso dal ministro degli Esteri Franco Frattini), che prevede per il prossimo anno un flusso di 30-40 mila visti contro gli attuali 16 mila, finora rilasciati tramite l’ambasciata italiana a Bucarest con conseguenti gravi disagi – se non veri e propri ostacoli – per i cittadini moldovi.

La facilitazione dei visti sarà anche una delle priorità del semestre di presidenza Ue della Repubblica Ceca che partirà a gennaio 2009. Lo ha ricordato lo stesso sottosegretario italiano al termine dell’incontro con il vice ministro degli Esteri ceco Helena Bambasova. Nei colloqui bilaterali Mantica ha infine colto l’occasione per promuovere la candidatura del procuratore italiano Cuno Jakob Tarfussen al posto di giudice della Corte penale internazionale dell’Aja. Domani il sottosegretario rappresenterà ancora l’Italia nel Vertice dei capi di stato e di governo dell’Ince, ultimo evento dell’anno di presidenza moldova dell’organismo che nel 2009 spetterà alla Romania.

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