Elvio Pasca
Crolla impalcatura, un terzo operaio è grave. Erano tutti immigrati Milano – 13 giugno 2008 – Non si arresta il tributo di sangue versato dai lavoratori stranieri.
Due operai sono morti e un terzo è rimasto ferito questa mattina per il crollo di un’impalcatura a Settimo Milanese. Sono tutti cittadini egiziani: Hassan Mohammed, 27 anni, e Salama Awad Omar, 28, che hanno perso la vita, e Hassan Khamis, 38, che versa in gravi condizioni. A quanto si è appreso, nessuno di loro aveva il permesso di soggiorno.
Secondo le prime ricostruzioni, stavano tutti lavorando a venti metri di altezza nel cantiere di un edificio in costruzione a pochi chilometri dal capoluogo lombardo. Si cercherà ora di individuare le cause dell’incidente, ma una prima ipotesi arriva dal comandante della polizia municipale locale, Maurizio Pinciroli, che parla di ”un probabile errore nella procedura di smontaggio” dell’impalcatura.
Sempre stamattina, nel palermitano, è morto un altro operaio cadendo da un’impalcatura. Domenico Cagnina, 44 anni, lavorava per una ditta che aveva ottenuto in appalto alcune opere di manutenzione nella Centrale termoelettrica di Termini Imprese. Accanto al corpo è stato trovato un casco, ma ancora non si può dire se la vittima lo indossasse al momento della caduta.
I lavoratori stranieri si infortunano più spesso e in maniera più grave rispetto ai collegi italiani, e proprio l’edilizia, insieme all’industria metalmeccanica, guida la classifica dei settori a rischio.
L’ultimo bilancio è di una settimana fa, quando è stata presentata a Torino una rapporto Inail sugli infortuni. Il fenomeno, ha spiegato venerdì scorso Onofrio Di Gennaro, direttore vicario Inail Piemonte, è in diminuzione in Italia, "ma ha un’incidenza maggiore nella popolazione straniera rispetto a quella italiana: nonostante i lavoratori immigrati iscritti Inail siano il 10% del totale, la percentuale di infortuni si aggira intorno al 12% per questa categoria".
Elvio Pasca
