Una nuova legge non chiede più il permesso di soggiorno per la frequenza della scuola dell’obbligo. In Italia è così da anni
Roma – 25 ottobre 2012 – Dal prossimo luglio anche i figli degli immigrati irregolari potranno iscriversi alle scuole svedesi e frequentarle dall’asilo alle superiori.
È la conquista di una legge approvata con i voti di maggioranza e opposizione annunciata ieri dal governo del regno scandinavo. “Tutti i ragazzi hanno il diritto di andare a scuola, e il loro diritto ora diventerà legale” ha spiegato il ministro dell’istruzione Jan Bjoerklund.
A limitare finora questo diritto era il fatto che in Svezia per rapportarsi con la pubblica amministrazione è indispensabile un “numero di identità personale” del quale sono dotati solo i cittadini e gli immigrati regolari. I genitori dovevano presentarlo anche quando iscrivevano i figli a scuola.
La nuova legge cancella questo requisito per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, pur non prevedendo l’obbligo dell’istruzione per i figli degli irregolari. “Per questi ragazzi andare a scuola significa normalità, stabilità e routine in un’esistenza spesso precaria” ha commentato la responsabile immigrazione dei Verdi, Maria Ferm.
Una conquista di civiltà. E in questo campo, per una volta, l’ Italia ha preceduto la Svezia di molti anni. Nel nostro Paese la frequenza della scuola dell’obbligo è infatti un diritto/dovere per tutti i minori, indipendentemente dal permesso di soggiorno dei loro genitori.