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Religioni. Riccardi: “In Italia la laicità tutela il pluralismo”

Il ministro dell’integrazione. “La Costituzione nell’idea di uguaglianza inserisce anche il ruolo peculiare delle religioni. Fondamentale il dialogo”. Ucoii: “La legge ci tutela, chi la applica non sempre”

Roma – 25 ottobre 2012 – “Nella laicità italiana c’e’ un’idea positiva della religione e nella stessa Costituzione è riconosciuto il loro ruolo fondamentale”. Lo ha detto il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi intervenendo ieri alla presentazione dell’XI Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico.

“Nella nostra Costituzione che – per dirla con Benigni – e’ la piu’ bella del mondo – precisa Riccardi – l’articolo 3 afferma che tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale senza distinzione, tra le altre cose, della religione, introducendo nell’idea di uguaglianza quella del ruolo peculiare delle religioni”. “A undici anni dall’11 settembre – prosegue Riccardi – e a un anno da quel tragico episodio a Firenze, dove furono uccisi due senegalesi, abbiamo capito quanto sia fondamentale il valore del dialogo e di questa giornata, che e’ un appuntamento di rilievo dove si affrontano tematiche fondamentali per la vita nazionale di questo Paese”.

Secondo il ministro, l’Islam, una volta, rappresentava ‘l’altro’: la grande novita’ degli ultimi vent’anni e’ invece la sua sempre maggiore presenza nel nostro Paese. “Proprio questo – spiega – ha fatto affermare valori laici in rapporto al pluralismo del Paese: il dialogo tra cristiani e musulmani – conclude – ha un altro valore, che e’ quello di insistere sul ruolo delle religioni nelle comunita’ di immigrati per costruire un tessuto italiano laddove e’ piu’ in sofferenza”.

“Noi vediamo questo dialogo non solo come convivenza pacifica, ma anche come condivisione, che significa lavorare insieme in progetti che possano dare risposta alla crisi di questo periodo”, afferma Izzedin Elzir, presidente dell’Unione delle comunita’ islamiche in Italia (Ucoii), intervenendo all’inaugurazione dell’XI Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico. Tuttavia, prosegue, “se la laicita’ ha realmente un impatto sulla liberta’ religiosa dei musulmani, l’applicazione della legge dipende da chi amministra e se abbiamo un sindaco di un certo colore, che non da’ un’interpretazione positiva della Costituzione, allora succede che vengano chiuse le nostre sale di preghiera e le moschee”.

Per Elzir, la legge del Paese garantisce la liberta’ religiosa ma spesso manca l’applicazione pratica di questi principi: “Si pensi – argomenta – alla Moschea di Verona che e’ stata chiusa ma fortunatamente il Consiglio di Stato ha accolto il nostro ricorso ordinando di riaprirla. Non e’ un caso, abbiamo piu’ di dieci situazioni simili nel centro-nord”. La difficolta’, per l’Ucoii, e’ proprio quella di rispondere di questi fatti alla propria comunita’, perche’ composta da 50 nazioni diverse.

“La nostra laicita’ italiana – conclude il Elzir – ha avuto una dimesione accogliente, diversa da quella francese. E di questo siamo orgogliosi come cittadini italiani, perche’ noi ci definiamo tali: italiani di fede islamica”. E’ questo, inoltre, che, sostiene il presidente dell’Ucoii, “cerchiamo di trasmettere anche ai nostri figli, dando loro il valore della cittadinanza, uscendo dal vittimismo”.

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