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Kyenge: “L’Italia deve imparare ad apprezzare la diversità”

"Oggi è vissuta con paura, non come qualcosa che può arricchire. Serve un'operazione culturale, faremo un piano triennale contro il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza"

Roma – 25 luglio 2013 – "Non c'è stata una buona comunicazione per quanto riguarda le diversità, soprattutto per quanto riguarda la diversità dei tratti somatici. La diversità non viene vissuta come qualcosa che può arricchire ma come qualcosa che fa paura. La prima cosa da fare è combattere i pregiudizi".

È la riflessione fatta ieri sera dalla ministra dell'Integrazione Cecile Kyenge, ospite del TgLa7,  partendo dall'episodio di razzismo che ha colpito il difensore del Milan Kevin Constant.

Kyenge è in Italia da 30 anni. “All’inizio – ha ricordato – c’erano pochi migranti, e c’era più una curiosità che una paura. Quando sono arrivata il razzismo riguardava il sud dell’Italia. Dall’inizio degli anni 90 , con l’arrivo di un’immigrazione massiva, la popolazione non ha avuto un aiuto culturale per poter affrontar questa diversità e includerla come fenomeno naturale che può arrivare ad arricchire l’Italia”.

“In questi 30 anni – ha aggiunto la ministra – è cambiato il modo di capire in cosa consiste l'immigrazione in cosa consiste questa immigrazione. Negli ultimi anni si è parlato soprattutto di immigrazione come fenomeno di clandestinità, di delinquenza, mentre l’altra parte, quella che ha portato ha sottoscritto in Italia, l’immigrazione per studio, qualificata, è sconosciuta”.

E a Mentana che ricordava gli striscioni 'non esistono neri italiani', contro Balotelli, Kyenge ha replicato: "I neri italiani esistono, per questo bisogna cominciare a fare i conti con la societa' e il mio ministero ha cominciato un percorso proprio per cercare di fare un piano triennale contro il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza. Riguarderà la società civile, le istituzioni, gli enti locali e sarà interministeriale. E riguarderà anche il mondo della comunicazione".

 

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