Avramopoulos scrive al ministro dell’interno austriaco: “Siete tenuti ad accettare ogni richiesta. No a visti di transito per far andare i profughi in altri Paesi”
Bruxelles – 18 febbraio 2016 – Non si può limitare il diritto d’asilo. Bruxelles richiama Vienna sulla gestione dell’emergenza profughi.
Il commissario europeo all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos ha scritto oggi al ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner: “Il vostro piano di applicare un tetto al numero di richieste di asilo che l’Austria e’ pronta ad accettare, sia come totale annuale che come limite giornaliero… sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi di diritto europeo e internazionale per l’Austria, incluse in particola la Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, la Convenzione di Ginevra e l’articolo 18 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue”.
“L’Austria – ricorda la lettera, diffusa da Askanews – ha l’obbligo giuridico di accettare qualunque richiesta di asilo che sia fatta sul proprio territorio o ai propri confini”, e “la questione se l’Austria sia poi responsabile del trattamento di una particolare richiesta di asilo va decisa in accordo con le norme pertinenti del diritto Ue, incluso in particolare il regolamento di Dublino”. “In considerazione di cio’ – continua Avramopoulos rivolto alla Mikl-Leitner – le chiedo di riconsiderare le misure unilaterali che ha intenzione di proporre”.
Il commissario europeo boccia anche l’idea di dare ai migranti dei “visti di transito“, per permettere loro di arrivare, attraverso il territorio austriaco, in altri Stati membri dove intendano chiedere l’asilo. Come specifica il regolamento di Dublino, infatti, “le persone che hanno bisogno di protezione internazionale devono, in principio, chiedere l’asilo e restare nel primo ‘sicuro’ paese che raggiungono. I richiedenti protezione internazionale non sono liberi di muoversi verso lo Stato di propria scelta”.
Per ulteriori sviluppi non bisognerà aspettare la risposta di Mikl-Leitner, visto che oggi parleranno di questo anche il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e il primo ministro austriaco Werner Faymann, durante il Consiglio europeo a Bruxelles. “Non mi piacciono le decisioni dell’Austria- ha commentato Juncker – dobbiamo vedere se sono in linea con il diritto Ue”.
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