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Lavoro nero: immigrati ridotti in schiavit

Arrestati 15 dirigenti della società Tecnova. La denuncia arriva proprio dagli extracomunitari

Roma – 20 aprile 2011 – Sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, estorsione, favoreggiamento della permanenza di immigrati in condizione di clandestinità 15 dirigenti della società italo-spagnola di impianti fotovoltaici a Lecce. 

Secondo l’indagine, coordinata dalla Dda di Lecce e dalla procura di Brindisi, la società Tecnova avrebbero assunto i lavoratori a nero e ne avrebbero garantito la permanenza sui cantieri in una condizione di sfruttamento. 

Tra i vertici della società italo-spagnola ci sono cinque persone di origine spagnola, due colombiani, una cubana, un ghanese e un marocchino che in qualità di soci-amministratori e capocantiere, sono stati arrestati con responsabilità diretta nello sfruttamento degli immigrati.

Le indagini sono scattate lo scorso ottobre a seguito degli esposti presentati da dieci lavoratori extracomunitari dei cantieri Tecnova che hanno denunciato di avere lavorato in condizioni di sfruttamento e senza alcun rispetto delle regole previste dal contratto di lavoro dei metalmeccanici. 

M.I
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