In 1 matrimonio su 8 celebrato in Italia, almeno uno dei coniugi è straniero. Il report dell’Istat su “Matrimoni, separazioni e divorzi”
Roma – 12 novembre 2015 – Sempre meno coppie si dicono “sì” in Italia. Nel 2014 sono stati celebrati 189.765 matrimoni, circa 4.300 in meno rispetto all’anno precedente. Nel quinquennio 2009-2013, il calo è stato in media di oltre 10mila matrimoni all’anno. Nel complesso, dal 2008 al 2014 i matrimoni sono diminuiti di circa 57.000 unità.
A diminuire sono soprattutto le unioni tra sposi entrambi italiani: 142.754 (considerando solo le prime nozze) nel 2014, oltre 40 mila in meno negli ultimi cinque anni (il 76% del calo complessivo). Una leggera flessione rispetto ai due anni precedenti si registra però anche nelle unioni in cui almeno uno sposo è straniero, che nel 2014 hanno raggiunto quota 24.230, il 12,8% del totale (1 su 8).
Lo dice il report su “Matrimoni, separazioni e divorzi” , riferito al 2014, pubblicato stamattina dall’Istat. Qui di seguito i dati relativi ai matrimoni con almeno uno sposo straniero:
“Nel 2014 sono state celebrate 24.230 nozze con almeno uno sposo straniero, il 12,8% del totale dei matrimoni, una proporzione in leggera flessione rispetto ai due anni precedenti.
La frequenza dei matrimoni con almeno uno sposo straniero è notoriamente più elevata nelle aree del Nord e del Centro, in cui è più stabile e radicato l’insediamento delle diverse comunità straniere. Nel Nord-est quasi un matrimonio su cinque ha almeno uno sposo straniero (Prospetto 2), mentre al Sud e nelle Isole si registrano proporzioni pari rispettivamente al 6,3% e al 6,2% del totale delle nozze. (continua)
I matrimoni misti (in cui uno sposo è italiano e l’altro straniero) ammontano a oltre 17.500 nel 2014 e rappresentano la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (72,2%).
Nelle coppie miste, la tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera; questo tipo di matrimoni riguarda il 7,2% (13.661 nozze celebrate nel 2014) delle celebrazioni a livello medio nazionale e quasi il 10% nel Nord-est e nel Centro. Le donne italiane che hanno scelto un partner straniero sono 3.845 nel 2014, il 2,0% del totale delle spose: quest’ultima tipologia di unioni mostra la flessione più marcata (erano oltre 6.300 nel 2008)
Una sposa straniera su due è cittadina di un paese dell’Est Europa
Uomini e donne italiani mostrano una diversa propensione a contrarre matrimonio con un cittadino straniero non solo in termini di frequenza, ma anche per quanto riguarda altre caratteristiche degli sposi, come la cittadinanza (Prospetto 3). (continua)
Gli uomini italiani che nel 2014 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 19,6% dei casi una moglie rumena, nel 10,7% un’ucraina e nel 6,6% una russa. Nel complesso una sposa straniera su due è cittadina di un paese dell’Est Europa. Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto più spesso uomini provenienti dal Marocco (13,5%), dall’Albania (8,2%) e dalla Tunisia (6,3%). Complessivamente, in questa tipologia di coppia, quasi tre sposi stranieri su 10 sono cittadini di un paese africano. Un altro 22% è rappresentato, invece da cittadini dell’Europa occidentale o degli Stati Uniti.
Tra i matrimoni di cittadini stranieri quelli tra rumeni sono i più numerosi
Le nozze celebrate in Italia tra cittadini entrambi stranieri sono 6.724 (il 3,5% dei matrimoni totali) si riducono di molto quando si considerano solo quelli in cui almeno uno dei due è residente (4.728 nozze in totale). Il nostro Paese esercita, infatti, un’attrazione per numerosi cittadini provenienti soprattutto da paesi a sviluppo avanzato, che lo scelgono come luogo di celebrazione delle nozze.
I matrimoni tra rumeni
Sono i più diffusi in valore assoluto (940 matrimoni nel 2014, pari al 19,9% del totale dei matrimoni tra sposi stranieri residenti), seguiti da quelli di nigeriani (395 nozze, l’8,4%) e di moldavi (273 matrimoni, il 5,8%).
Tenendo conto dell’ammontare delle diverse comunità si rileva la più alta propensione a sposarsi in Italia per i cittadini nigeriani (5,5 matrimoni ogni mille residenti) seguiti dai moldavi (1,8 per mille) e dai rumeni (0,8 per mille). In altre comunità immigrate, altrettanto numerose, ci si sposa in Italia meno frequentemente, come ad esempio tra i cittadini marocchini o gli albanesi (0,5 matrimoni per mille residenti).
Le ragioni di questi diversi comportamenti vanno ricercate, verosimilmente, nei progetti migratori e nelle caratteristiche culturali proprie delle diverse comunità. In molti casi i cittadini immigrati si sposano nel paese di origine e i coniugi affrontano insieme l’esperienza migratoria, oppure si ricongiungono nel nostro Paese quando uno dei due si è stabilizzato”.
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