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Mattarella: “Italia frontiera d’Europa, servono scelte lungimiranti”

Il Capo dello Stato: “La questione migratoria è la sfida culturale del nostro tempo sia per i Paesi dai quali tante persone si allontanano – impoverendoli – sia per quelli di accoglienza”

 

 

Roma – 20 dicembre 2016 – La questione migratoria è la “sfida culturale del nostro tempo”, investire in Africa significa investire anche nel futuro dell’Europa.

Lo ha detto ieri al QUirinale il presidente dell Repubblcia Sergio Mattarella, incontrando il corpo diplomatico per lo scambio di auguri. L’occasione per ricordare che “l’anno che si sta chiudendo ha visto, purtroppo, confermate alcune preoccupanti tendenze all’instabilità”.

“Il terrorismo non cessa di mietere vittime innocenti e i recentissimi attentati in Giordania, Turchia, Egitto e Nigeria sono soltanto le ultime testimonianze di questa drammatica catena di estremismo e di furia distruttrice. Il fenomeno migratorio, alimentato da scenari di crisi, da marcate differenze nella distribuzione del benessere e da amplissimi differenziali demografici, costituisce una sfida irrisolta per le nostre coscienze e per le nostre società, sinora incapaci di elaborare risposte adeguate, sostenibili e durature”.

“La inadeguatezza dei tentativi di soluzione alle crisi – vecchie e nuove – continua a rivelare i limiti di un’azione internazionale che non riesce a ispirarsi a visioni lungimiranti; azione che lungi dall’essere il risultato di volontà condivise e avvedute, rappresenta piuttosto il frutto di una sommatoria, talvolta incoerente, di ambizioni di corto respiro” denuncia il Capo dello Stato. 

Mattarella ha sottolineato l’importanza della diplomazia, “arte dell’intelligenza degli avvenimenti e dell’ascolto, del confronto e della ricerca di intese valide. Deve la sua stessa esistenza alla capacità di veicolare messaggi superando barriere geografiche, culturali e anche linguistiche”. “Oggi sentiamo sempre più pressante la necessità di ascolto delle ragioni di ciascuno, del dialogo nel senso più ampio del termine”.

“Il futuro a cui guardiamo – ha aggiunto – è coerente con il percorso della nostra Repubblica e dell’Unione: un futuro pacifico e aperto al dialogo con i nostri vicini, soprattutto – per quanto riguarda l’Italia – con i Paesi dell’Africa e del Mediterraneo, un mare che – come ha più volte sottolineato il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nella sua veste di Ministro degli Esteri – da epicentro delle crisi, deve diventare baricentro delle opportunità. Opportunità reali, da cogliere insieme, favorendo stabilità e dialogo nei Paesi che ne hanno più bisogno; ma, anche, concorrendo a un rilancio dell’attività economica che passi attraverso lo sviluppo di reti infrastrutturali e di condivisione delle fonti energetiche, a beneficio dei Paesi del Sud come del Nord”.

“Abbiamo contribuito con determinazione ad una nuova fase politica dell’Unione Europea nei confronti dell’Africa. Salutiamo con favore e continuiamo ad impegnarci per la conclusione di accordi che rafforzino la partnership fra i Continenti, nella convinzione che il tema della crescita sostenibile, dell’equità nella distribuzione delle risorse, e gli stessi fenomeni migratori, necessitino di risposte di ampio respiro, prima di tutto nei Paesi e nelle aree nelle quali queste tematiche emergono con maggior forza”.

“Investire nello sviluppo dell’Africa -ha ribadito il Capo dello Stato -equivale a investire anche sul futuro dell’Europa dal momento che la questione migratoria rappresenta – forse più di ogni altra – la sfida culturale del nostro tempo sia per i Paesi dai quali tante persone si allontanano – impoverendoli – sia per quelli di accoglienza”. 

“Abbiamo invocato, su questi temi, e in particolare sulla necessità di far fronte insieme all’ininterrotto arrivo di migranti sulle nostre coste, la solidarietà europea, perché l’Italia, in questa emergenza, è frontiera d’Europa. Per questo sollecitiamo il rafforzamento delle strutture comuni nel segno di una integrazione che – per rispondere alle esigenze espresse a gran voce dai propri cittadini – deve compiere scelte lungimiranti, concrete e visibili”.

 

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