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Olen Cesari. Violino, anema e core

Dalle improvvisazioni a Piazza Navona ai palcoscenici di tutto il mondo. Nel suo nuovo disco dell’artista nato a Durazzo anche un tributo alla canzone napoletana con Dalla e Cammariere

 


Roma – 20 maggio 2011 – Olen Cesari è una di quelle persone con le quali, anche se vai a fare una semplice intervista, finisci per diventare amico. Sorridente e pieno di humor, ti parla volentieri e con passione della sua musica e della sua vita. Tra un caffe e l’altro ti racconta la sua carriera, la sua passione per il violino, la sua amicizia con Lucio Dalla e Sergio Cammariere.

Lui è un maestro del violino, che la critica considera “il nuovo Paganini” oppure “il virtuoso del violino”. È nato a Durazzo e ha cominciato a suonare il violino a soli tre anni. “Grazia alla mamma – racconta ridendo – che tra gli altri giocattoli mi mise in mano anche l’archetto del violino. All’inizio lo usavo come spada, finche ho capito che potevo fare di meglio con quell’aggeggio”.

Da quel momento, non si è più fermato. A 5 anni sale su un palco per suonare davanti al pubblico, a 7 anni fa il suo primo recital, al teatro di Durazzo, a 13 anni finisce gli studi all’Accademia delle Belle Arti a Tirana e vince il premio “Il miglior strumentista albanese dell’Anno”. Essendo ancora piccolo e non avendo più niente da offrirgli in patria, lo Stato gli riconosce una borsa di studio e lo manda in Italia.

Qui comincia la sua avventura. “Vivere a Roma con mia madre, con sole 360 mila lire della borsa, quando solo l’affitto di casa era 500 mila, era una cosa impossibile. Ben presto, però, ho saputo dell’esistenza di piazza Navona: ho preso il violino, un cappello e ho raccolto così un po’ di soldi, suonando per i passanti”. Lo fa per pochi mesi perché i concerti con l’accademia di Santa Cecilia non gli mancano.  Anche qui la carriera accademica è fulminante: si laurea a 17 anni diventando il più giovane laureato in violino nella storia della accademia romana.

Finiti gli studi a Roma, va in Austria: “Non potevo non andare a Vienna – spiega – Per uno che fa studi classici è impensabile non andare a vedere che atmosfera aveva respirato Mozart, per esempio”. A Vienna si laurea al Mozarteum e poi va in America, dove comincia seriamente a suonare in pubblico in locali famosi, dove sono passati i più grandi strumentisti blues, rok, county, hip-hop.

Torna in Italia dopo un anno e mezzo con una visione nuova della musica. “Comincio a frequentare “Il Locale” per il quale sono passati Max Gazè, Sergio Cammariere, e tanti altri grandi della musica italiana di oggi. Ogni sera lì, a suonare e cantare. Lì comincia la mia carriera romana”.  Incontra Sergio Cammariere e creano una banda “Un bel gruppo: Alex Britti alla chitarra, Cammariere al pianoforte, Max Gazè al basso e io al violino. Erano gli anni ’95-’96. Poi ciascuno di noi cominciò a seguire la sua strada. Oggi siamo buoni amici, specialmente con Cammariere, ormai è uno di famiglia”.

Poi arriva l’incontro con Dalla. “Per caso e fortuna. – racconta divertito Olen – Seguo un suo concerto e dopo vado a incontrarlo in camerino. Mi dice: “Tu sei Cesari? Ho sentito tanto di te. Mi fai vedere cosa sai fare? Vieni domani e prendi con te il violino”. Non avevo bisogno che me lo dicesse due volte. Il giorno dopo vado all’Olimpico e suono nel suo concerto. Quando faccio per andar via, mi chiede: “Perché non vieni con me nel tour mondiale?”. Fu così che suonai per lui per un anno e mezzo, girando il mondo e vedendo poco la porta di casa”.

Dopo tanti anni, alla fine del 2010, finalmente Olen fa il suo disco “Unexpected” e ci mette il mondo dentro. “Non ci sono riuscito a metterlo tutto, ma solo 13 paesi – dice lui in tono scherzoso. – Per l’Italia scelgo la canzone napoletana “Anema e Core”. E per accompagnarmi due numeri uno: Dalla e Cammariere”. La bellissima canzone napoletana Olen l’ha trasformata in un capolavoro di rara bellezza, mescolando il suo suadente violino con la voce ispirata di Lucio Dalla e il pianoforte sognante di Sergio Cammariere.

Qualche giorno fa, assieme a Cammariere e Dalla, ha girato anche il videoclip di “Anema e core” per la regia di Jan Michelini. Nel video, un bambino, simbolo di quella innocente meraviglia che dovrebbe accompagnarci sempre nella vita, attraversa le strade di Napoli, una città difficile ma con una grande anima ed un caldo cuore. Uno scugnizzo, che “ruba” una rosa bianca e pochi spiccioli. Ma per compiere un gesto bellissimo, che commuove e tocca nel profondo.

“Sono molto contento della mia carriera, ma come albanese all’estero mi sento un po’ abbandonato. Mi piacerebbe molto riuscire a dare un concerto anche nella mia città, Durazzo. Ho girato mezzo mondo per suonare, mi manca suonare nel mio paese” racconta Olen.

Ma dentro il suo disco ci ha messo  anche un po’ della sua Albania: “Certo non poteva rimanere fuori. Ho scelto la bella canzone “A kane uje ato burime” cantata per me da Elsa Lila, che oltre ad essere una mia carissima amica, è una bravissima cantante”.

Che cosa è la musica per Olen? “Tutto. È come il sangue, l’ossigeno,  che se ti mancano … sei messo male! La musica è la mia vita!”

Keti Bicoku

Leggi anche “Olen Cesari. Jo aq papritur (Shqiptariiitalise.com)”

 

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