Nord africani in cantiere, volevano regolarizzarli come badanti
Dalle indagini sono emersi dati sconcertanti che dimostrano come solo in 34 casi, quindi in appena il 20% delle richeste, le regolarizzazioni sono state regolari.
Nei restanti casi emerge un mondo d’irregolarità basato su stratagemmi per ottenere ciò che seguendo le regole non avrebbero potuto avere: il permesso di soggiorno.
Nella maggior parte delle denunce emerge una strategia comune: ovvero cercare di regolarizzare i lavoratori come colf e poi farli lavorare a nero in altre occupazioni, come nel caso di un impresario edile che voleva regolarizzare come collaboratori domestici tre nordafricani che invece erano già utilizzati come muratori in cantiere.
I carabinieri hanno scoperto anche molte richieste in cui i datori di lavoro erano “figure fantasma” ovvero indicate a loro insaputa, come il caso di un’anziana signora che risultava la datrice di lavoro di un badante cinese che non aveva mai visto né conosciuto.
Sono state denunciate anche molte le domande presentate a nome di cittadini extracomunitari che poi si sono dimostrati irreperibili, con domicili e indirizzi inesistenti.
M.I.