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Pediatra negato ai figli degli irregolari. Maroni non sa

In Lombardia, se i genitori non hanno il permesso, i bambini non possono iscriversi al Servizio Sanitario. Ma il governatore nega. Il servizio delle Iene

Roma  -16 ottobre 2013 – Le “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera” sulle quali lo scorso dicembre governo e Regioni hanno raggiunto un accordo prevedono, tra la altre cose, che i minori figli di immigrati  irregolari vanno iscritti obbligatoriamente al Ssn e quindi possono avere un pediatra.

Questo è sicuro, così come la constatazione che poche Regioni finora sono passate dalla parole ai fatti. È certo anche che la Lombardia non è tra queste, ed è ancora un dato di fatto che qualche mese fa la maggioranza di centrodestra in consiglio regionale ha affossato una mozione dell’opposizione che intimava di adeguarsi.

Quando però si chiede conto di questa scelta al governatore Roberto Maroni, lui nega. Secondo il segretario della Lega Nord, come ha ripetuto in un servizio mandato in onda ieri sera da Le Iene, l’assistenza sanitaria “è garantita a tutti”, e chi dice il contrario è “male informato”.

Nello stesso servizio parla però Gisella, una mamma peruviana senza permesso di soggiorno, che vorrebbe un pediatra per sua figlia e invece è costretta ad andare al pronto soccorso o, per cose meno gravi, a fare da sola. E per Maroni evidentemente poco conta che i dipendenti della Asl, davanti alle telecamere, confermano che senza permesso di soggiorno “non puoi fare niente”.

 

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