Gli organizzatori: "Manifestazione non è sciopero etnico" Roma, 24 febbraio 2010 – Una grande manifestazione non violenta per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra societa’.
Cosi’ e’ stata descritta dai promotori l’iniziativa ‘Primo marzo 2010 – Una giornata senza di noi’, presentata nella sede capitolina di Legambiente, che ha dato il suo sostegno alla manifestazione.
Alla conferenza stampa, cui hano preso parte anche i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, la prima a prendere la parola e’ stata la giornalista e scrittrice Stefania Ragusa, presidente del Comitato ‘Primo marzo 2010′ che cosi’ ne spiega la genesi: "Il comitato e’ nato il 29 novembre scorso su iniziativa mia e di alcune mie amiche poi si e’ alimentato sul web, grazie a mezzi come Facebook, blog e via discorrendo.
Il movimento -continua Ragusa- si collega e si ispira a quello ‘La journee sans immigree: 24 h sans nou’ nato in Francia su idea di una giornalista marocchina che ha immediamente ottenuto una grande eco". Ragusa ci tiene a specificare che "il movimento non nasce come reazione ai fatti di Rosarno, e non solo perche’ e’ nato prima, ma anche perche’ sarebbe un’ipocrisia accorgersi del problema immigrazione in Italia solo dopo Rosarno. Il nostro e’ un obiettivo culturale -continua Ragusa-: vogliamo dare alla gente la possibilita’ di riflettere sull’importanza degli immigrati per la tenuta della societa’ italiana. Quando saltano i diritti di un gruppo di intervento sociale, e’ tutta la societa’ che diventa piu’ debole".
Quanto alla definzione dell’iniziativa come di uno sciopero degli immigrati, Ragusa spiega che "la manifestazione e’ uno sciopero in alcune citta’ come Trento, Trieste e Modena, dove le sigle sindacali hanno accolto questa richiesta che arrivava dal basso. Altri invece ci hanno criticato dicendo che si sarebbe trattato di uno ‘sciopero etnico’". "Nessuno ha mai pensato che si trattasse di uno ‘sciopero etnico’ perche’ in Italia per fortuna non e’ piu’ possibile separare le varie etnie. A dire il vero sarebbe bello che in Italia si tornasse a fare scioperi per tutti i diritti, non solo per quelli contrattuali".
Gli organizzatori ricordano quindi che il colore simbolo della manifestazione e’ il giallo un colore privo di caratterizzazione politica invitano infatti tutti i sostenitori dell’iniziativa ad indossare qualcosa di questo colore il prossmo 1 marzo. Quanto alle iniziative nelle singole citta’ Stefania Ragusa accenna a quelle a Padova per il diritto alla casa e a Trento per il diritto alla salute, mentre si rammarica fortemente della situazione del comitato a Siracusa, dove "il nostro coordinatore padre Carlo D’Antoni e’ stato arrestato. Il suo arresto ha dell’incredibile: perche’ l’hanno accusato di gestire un giro di racket e prostituzione in parrocchia. Sarebbe la prima associazione a delinquere no profit!".
A descrivere il programma della giornata ‘Primo marzo 2010′ nella capitale, Sergio Gaudio, coordinatore del comitato capitolino. Maniche arrotolate e palette in mano per ripulire il parco di Colle Oppio insieme ai rifugiati politici: e’ cosi’ che trascorreranno la mattinata del 1 marzo 2010 i volontari di Legambiente Lazio mentre nella seconda parte della giornata e’ prevista una manifestazione a piazza Vittorio Emanuele dove a prendere la parola saranno soprattutto gli immigrati.