Il ministro dell'Interno traccia un bilancio del semestre di presidenza italiano. "Cooperazione con i paesi terzi, azione di Frontex sulle frontiere marittime e visione comune europea del sistema di asilo"
Bruxelles – 12 dicembre 2014 – La gestione dei flussi migratori è stata una delle priorità del semestre di presidenza italiana del consiglio del'Unione europea. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ne ha parlato ieri a Bruxelles davanti alla commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni (LIBE) del Parlamento Europeo, tracciando un bilancio dei 6 mesi di guida italiana Ue su questi temi.
"Le tematiche migratorie sono state al centro della nostra agenda sin dall'inizio, in particolare per quanto riguarda la gestione delle frontiere esterne del Mediterraneo" ha detto Alfano, chiarendo un presupposto: la pressione dei flussi migratori è ormai nello scenario europeo "un dato strutturale" che è "riduttivo considerare in un'ottica di emergenza".
Per questo, ha ribadito, è necessario "rafforzare la politica dell'Unione europea sulla migrazione". Una politica che, secondo il ministro, "deve prevedere la cooperazione con i paesi terzi, l'azione di Frontex sulle frontiere marittime e una visione comune europea del sistema di asilo", e deve puntare a "dare concretezza ai partenariati già conclusi" e coinvolgere altri Paesi pronti a collaborare.
Sotto la presidenza italiana, tuttavia, ha sottolineato Alfano, "si è aperta una nuova fase di gestione dei flussi migratori con il lancio dell'operazione Triton da parte dell'agenzia Frontex". L'operazione ha sostituito l'italiana Mare Nostrum, dalla fine della quale, ha riferito, "è stata salvata la vita e data assistenza a 3.326 persone". Questo perché "nessuno può scavalcare le leggi del mare", perché "quando arriva una chiamata nessuno può sottrarsi".
Tornando a Triton, per la prima volta, con questa operazione, "'Europa scende in mare e mette uomini e navi lungo le frontiere", e l'Italia passa "da 114 milioni a 0 euro"di costi. Per quanto riguarda il pattugliamento delle acque internazionali, non previsto da Triton, "fino alla fine dell'anno arretreremo alle trenta miglia".
L'obiettivo adesso, ha spiegato il ministro, "è costituire in Africa centri di screening sui migranti per capire chi ha diritto all'asilo", dando "un duro colpo" anche al traffico di esseri umani. "Chi ha diritto deve essere accolto in Europa secondo principio di solidarietà", ha proseguito Alfano, "invece chi non ha diritto resta lì".