“Se tutti i 28 facessero la propria parte questa non sarebbe una crisi difficile. Oggi invece è tutta sulle spalle di Grecia, Italia, Germania, Svezia e Austria”
Roma – 16 febbraio 2016 – “Quei Paesi che non vogliono fare la propria parte non devono avere gli stessi fondi che avrebbero se facessero il loro dovere”. Lo ha detto oggi la presidente della Camera Laura Boldrini a “La vita in diretta” (Rai1), parlando degli stati Ue che si rifiutano di accogliere i profughi.
Boldrini, che è di ritorno dalla Grecia, ha ricordato che “quelli che arrivano a Lesbo sono quasi tutti siriani, in Siria da 5 anni c’e’ una guerra terrificante. L’Europa stabilisce che il diritto di asilo e’ alla base di tutti gli atti fondativi ed e’ quindi insopportabile che alcuni Stati chiedano alla Grecia di non rispettare il diritto internazionale, cosa di cui poi la Grecia dovrebbe rispondere di fronte alla Corte di giustizia”.
“I Paesi europei – insiste la presidente della Camera – dovrebbero tutti fare la propria parte e allora non sarebbe una crisi difficile, sarebbe un flusso di rifugiati di cui ogni Paese prende la propria responsabilita’”. Invece, oggi “la Grecia e’ in prima linea, l’Italia e’ in prima linea. Poi quelli che arrivano non si fermano qui, quasi tutti vanno in Germania, Svezia e Austria”.
“Dunque oggi la crisi – fa notare Boldrini – si risolve sulle spalle di 5 Paesi ma noi siamo 28, non puo’ essere che siamo uniti solo quando ci sono vantaggi. È in buona e cattiva sorte che si sta insieme”.