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Profughi. Il Viminale cerca 20 mila posti, Salvini: “Diamoli agli italiani”

I prefetti li cercheranno anche nelle strutture turistiche per fronteggiare i nuovi arrivi. Il leader della Lega Nord: “Abbiamo già 9 milioni di poveri, altro che clandestini”

 

Roma – 1 settembre 2015 – Alberghi, residence, campeggi. Dopo i turisti, arriveranno i profughi. 

Il ministero dell’Interno cerca nuovi posti per garantire l’accoglienza a chi viene salvato nel Canale di Sicilia e sbarcano sulle coste italiane. Richiedenti asilo che aspettano mesi prima di sapere se la loro domanda è stata accolta e se possono rimanere in Italia o se devono essere rimpatriati.

Nei primi otto mesi del 2015 sono arrivate in Italia oltre 116 mila persone. Poco meno si trovano nei centri di accoglienza, nelle strutture temporanee e in quelle gestite dagli Enti locali che aderiscono al Sistema di Protezione per Richiedenti asilo e rifugiati. Sono concentrati soprattutto in tre Regioni: il 15% in Sicilia, il 13% in Lombardia, il 9 % nel Lazio.

Il sistema di accoglienza è saturo e il Viminale sta per inviare una nuova circolare ai prefetti perché trovino urgentemente almeno altri 20 mila posti sul territorio. Sta cominciando la “bassa stagione” e a molti albergatori potrebbero fare comodo i  rimborsi riconosciuti a chi offre vitto e alloggio ai profughi.

Contro il piano del ministero dell’Interno si scaglia però oggi Matteo Salvini. Quei 20 mila posti, ha detto il leader della Lega Nord a Radio Anch’io, andrebbero assegnati  “agli italiani in difficoltà, che sono tanti”. Ci sono “anziani che vanno a rovistare nei cassonetti della spazzatura per trovare due arance mezze marce” e “nove milioni di italiani ed immigrati regolari che vivono sotto la soglia di povertà”.

Salvini soffia sulla guerra tra poveri: “Come si fa a dire a queste persone  che si vogliono dare altri 20mila alloggi a chi sbarca domani mattina e che in sette casi su dieci è clandestino, non scappa da nessuna guerra? Al centro di Mineo, gli eritrei e i siriani sono solo tre su 3.200”.

 

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