"È una questione di protezione sanitaria". Ma ATM e Comune assicurano: "Polemica inutile, mezzi sterilizzati"
Milano – 19 giugno 2015 – Gli autisti degli autobus "si rifiuteranno di effettuare il servizio di trasporto dei profughi dalla stazione Centrale di Milano ai centri di accoglienza. Mancano le garanzie igienico- sanitarie per i lavoratori e per gli utenti"…
È una protesta che fa discutere quella avviata nei giorni scorsi dal coordinamento delle rappresentanze sindacali dei lavoratori di Atm, l’azienda municipalizzata di trasporto di Milano: il rifiuto a trasportare i profughi, perché ci sarebbe il rischio di contrarre malattie.
L’azienda, accusano le Rsu, ordina agli autisti di svolgere un servizio "che, riteniamo, debba essere effettuato con norme igienico/sanitarie di cui non siamo stati informati e con tutti gli accorgimenti necessari, senza sottovalutare i pericoli che corrono i conducenti e le loro famiglie". Il razzismo, ci tengono a precisare, non c’entra niente: "È una questione di protezione sanitaria".
Alla protesta non aderiscono, però, i sindacati confederali, secondo i quali l’iniziativa è stata presa in autonomia dalle Rsu. Per la segretaria della Cgil Susanna Camusso, tutto è dovuto al clima , “montato dalla destra”, “per cui sembra che siamo in chissà quale emergenza. Invece è un grande problema europeo di solidarietà e accoglienza”.
Intanto Atm nega che ci siano rischi per la salute. "Abbiamo ritenuto doveroso contribuire in una fase di emergenza umanitaria dando un aiuto" premette l’azienda in una nota, assicurando poi le corse effettuate finora "si sono svolte sotto sorveglianza di personale medico” e che “sono state attivate procedure di sanificazione su tutti 8 i mezzi che sono stati utilizzati".
Anche secondo l’assessore milanese ai trasporti Pierfrancesco Maran, "tutto si è svolto nel pieno rispetto delle normative sanitarie. Chi fa polemica su questo non è solo in malafede, ma genera un ingiustificato allarme in tre milioni di utenti dei mezzi pubblici".
L’occasione, però, è ghiotta per il presidente della Lombardia Roberto Maroni, che di profughi non vuole sentir parlare. "Piena comprensione e solidarietà – ha scritto il leghista Facebook – ai lavoratori dell'ATM che si rifiutano di effettuare il servizio di trasporto dei profughi dalla stazione Centrale di Milano ai centri di accoglienza".
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