Flash mob di Amnesty International, che poi consegna a Palazzo Chigi le adesioni alla campagna SOS Europe. "Basta morti in mare, creare canali di ingresso sicuri"
Roma – 23 luglio 2015 – Più impegno dell'Ue nel cercare e soccorrere in mare i disperati del barconi, canali di ingresso regolari e sicuri in Ue per chi fugge da guerre, ersecuzioni o povertà, stop alla cooperazione con i Paesi che violano i diritti di rifugiati e migranti. Sono le richieste della campagna europea "SOS Europa: prima le persone, poi le frontiere" lanciata un anno fa da Amnesty internazional.
Oggi quelle richieste sono arrivate anche al governo italiano, insieme a 1700 barchette di carta e, soprattutto, 50 mila firme di cittadini che le condividono.
Gli attivisti di Amnesty International Italia si sono raccolti a Roma, in piazza della Rotonda, davanti al Pantheon, intorno alla riproduzione di una barca, simbolo del mezzo con cui nei primi sei mesi del 2015 oltre 70.000 migranti e richiedenti asilo sono arrivati in Italia in cerca di salvezza. I partecipanti hanno indossato giubbotti di salvataggio a ricordare l'importanza della prima operazione europea di ricerca e soccorso in mare, promossa in sede europea dall’Italia, grazie alla quale si è registrata una marcata diminuzione del numero di morti in mare.
Al termine del faalsh mob, una delegazione dell’organizzazione, guidata dal direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, è stata ricevuta a palazzo Chigi e ha consegnato le 50.000 firme alla segreteria del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Quelle firme vanno ad aggiungersi al totale europeo di oltre 500.000 firme raccolte da Amnesty International e consegnate il 20 luglio a Bruxelles in occasione del vertice dei ministri degli Affari esteri di tutti gli stati membri, al Consiglio europeo.
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