in

Quando l’amore salva dall’espulsione

Lui clandestino, lei italiana: il tribunale di Parma assolve per "giustificato motivo" il promesso sposo che non aveva rispettato il foglio di via

Parma – 14 febbraio 2008 – Forse San Valentino non c’entra direttamente, ma l’amore sì. E’ quello che ha salvato un ragazzo marocchino privo di permesso di soggiorno. Nei suoi confronti era stato emesso un decreto di espulsione, ma lui non l’aveva rispettato anche perché in Italia lo tratteneva il più nobile dei sentimenti: l’amore, quello vero, che stava per portarlo all’altare.

Fermato dalla Polizia, il diciannovenne K. R. è stato arrestato lo scorso 11 febbraio e processato per direttissima. Ma ieri, proprio alla vigilia della festa degli innamorati, è stato assolto perché quello che l’aveva spinto a trasgredire la legge italiana è stato considerato dal giudice un “giustificato motivo”. Il ragazzo doveva infatti sposarsi con una ventisettenne italiana. Tutti i documenti erano pronti e il 12 febbraio i due avrebbero dovuto recarsi al Comune di Fornovo Taro, in provincia di Parma, all’appuntamento per le pubblicazioni, ultima tappa necessaria dell’iter da compiere prima delle nozze.

Un’unione ostacolata da tutti, comprese le famiglie di lei e quella di lui, che non vedono assolutamente di buon occhio un matrimonio tra una cattolica e un musulmano. Si sono conosciuti in discoteca, un colpo di fulmine e da lì non si sono più lasciati. Ma in paese quel fidanzamento non era visto bene: tanto che qualcuno ha giocato un brutto scherzo al promesso sposo, mandandogli a casa i carabinieri.

Ma la fidanzata non si è data per vinta, già pronta a giurare eterna fedeltà “nel bene e nel male”. Senza perdere tempo si è rivolta a uno studio di avvocati, che è riuscito a far dare ragione al proprio assistito. “Abbiamo prodotto tutti i documenti capaci di dimostrare che il matrimonio non era un espediente per evitare l’espulsione”, spiega l’avvocato Paola Mazza difensore del giovane insieme al collega Luca Berni. “I ragazzi avevano già preparato tutto – aggiunge – c’era il nulla osta del Marocco, l’appuntamento per annunciare l’imminente sposalizio e tutto il necessario richiesto in questi casi dal Comune. Per fortuna ce l’abbiamo fatta a riunirli per San Valentino”.

Per la ragazza, la scarcerazione del fidanzato è stato il più bel regalo. "Tutti sono contro la nostra unione – ha detto -, ma noi ci amiamo e vogliamo sposarci". Ora che il giovane marocchino è libero, potranno farlo come avevano previsto. E’ proprio il caso di dire che l’amore ha trionfato, sconfiggendo pregiudizi e religioni. Che c’entri San Valentino?

Una storia simile è accaduta poco più di un mese fa in provincia di Firenze. Anche in quel caso tutto era pronto per il grande giorno. Poi l’arresto di lui, la disperazione di lei e il finale felice dei due che pronunciano il fatidico “sì”. Ma così non è stato per Farim, altro promesso sposo extracomunitario e clandestino, la cui assoluzione dall’accusa di non aver ottemperato all’ordine di rimpatrio è stata annullata dalla Cassazione. Inizialmente graziato dal Tribunale di Bergamo, sarà processato nuovamente. Perché per la Suprema Corte le nozze imminenti con una italiana non salvano l’immigrato irregolarmente presente in Italia dall’obbligo di obbedire al decreto di espulsione inflittogli per mancanza di documenti regolari.

Antonia Ilinova
Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

IMMIGRAZIONE: UNAR, DISCRIMINAZIONI IN ACCESSO LAVORO E CASA

IMMIGRAZIONE: EMANUELE FILIBERTO, OK PERMESSO RICERCA LAVORO