Interrogazione del deputato Pd al ministro dell’Interno sui bangla tour. I consiglieri aggiunti: “Giovani le vittime e i carnefici, il cambiamento parta dalla scuola”
Roma – 26 novembre 2013 – I cosiddetti “Bangla tour”, le cacce all’immigrato di gruppi di giovani neofascisti a Roma, “sono un fatto gravissimo che sarebbe pericoloso sottovalutare”.
Ne è convinto Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico e coordinatore dell’intergruppo parlamentare immigrazione, che ha presentato oggi un’interrogazione parlamentare al ministro dell’interno Angelino Alfano. Vuole sapere, spiega, “quali provvedimenti intenda prendere per contrastare, quanto prima, il degenerare di queste azioni squadriste ai danni dei bengalesi e delle altre comunità straniere”.
“Queste ronde e pestaggi contro i cittadini bengalesi dei quartieri romani di Torpignattara, Casilino, Prenestino e Acqua Bullicante evidenziano una violenza di chiara matrice politica e ideologica che sembra far capo a Forza Nuova, il gruppo di estrema destra romana” segnala Chaouki.
“Questi pericolosi estremisti vedono nello straniero e nell’immigrato, non tanto il pericolo, quanto l’opportunità di compiere un rito di passaggio, un rito violento e vigliacco che individua una preda ‘facile’, particolarmente indifesa. Condanniamo e respingiamo con forza una brutalità tanto feroce e vigliacca; il governo – incalza il deputato – chiarisca quanto prima le responsabilità e si adoperi per arrestare questa emorragia di violenza a Roma, città plurale e aperta che non merita di essere calpestata da questi gravissimi atti”.
Sui Bangla tour intervengono oggi anche i consiglieri aggiunti, rappresentanti degli immigrati nell’assemblea capitolina, per esprimere “solidarietà alla comunità bengalese”.
“La violenza verso le minoranze – scrive in una nota il capogruppo Madisson Godoy – è sempre deplorevole. In questo caso ha colpito una comunità, quella del Bangladesh, molto pacifica e laboriosa. Ci stringiamo al dolore delle vittime e alle loro famiglie, confidiamo nell’aiuto dei nostri amici, cittadini romani, che non si riconoscono nella violenza scatenata dall’odio razziale e siamo fiduciosi che le autorità competenti si impegneranno a sconfiggere queste forme di violenza”.
“Colpisce – sottolinea Godoy – che sia le vittime che i carnefici sono ragazzi giovani ed è per questo che, a nostro avviso, il cambiamento può partire dalle scuole. È necessario che in una società multietnica come la nostra la politica dell’accoglienza e dell’integrazione parta dai banchi di scuola. Il cambiamento può avvenire solo con l’aiuto di tutti.