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Razzismo. Alfano: “Servono nuove norme per colpire l’intolleranza su internet”

Il ministro dell’Interno: ”Attualizzazione della Legge Mancino". Fiano (Pd): "Intollerabile che Forxa Nuova definisca Kyenge 'aliena alla nostra cultura'. Parole usate da nazisti e fascisti"

Roma – 23 maggio 2013 – La legge Mancino contro il razzismo va messa al passo con i tempi, rendendola efficace anche quando odio e intolleranza viaggiano sui internet.

Lo ha detto ieri alla Camera il ministro dell’Interno Angelino Alfano, rispondendo a un’interrogazione del Pd sui recenti attacchi destra Forza Nuova al ministro Kyenge (definita, tra l’altro “aliena alla nostra cultura”) e sui blitz del movimento di estrema alle sedi del partito, dove sono stati lasciati bandiere e picconi imbrattati di vernice color sangue e volantini con scritto “l’immigrazione uccide” e “no allo ius soli”.

Alfano si è detto convinto che “debba essere rimossa dalla vita civile ogni forma di manifestazione che, anche solo verbalmente, inneggi o incoraggi alla violenza, tentando di alimentare un clima di odio e di intolleranza. Neppure gli episodi di minore impatto dimostrativo, possono essere e vengono sottovalutati e trascurati”. Per prevenirli, ha aggiunto, non basta  l’azione di polizia, ma “ è necessario mantenere vivo un contesto culturale non degradato, in grado di alimentare il rispetto reciproco ed il sereno confronto di idee, opinioni e credi diversi”.

Secondo il titolare del Viminale, “ la «legge Mancino» offre già specifici strumenti per la prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo, del razzismo e della xenofobia, con l'introduzione della fondamentale condanna di gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazi-fascista. Emerge tuttavia oggi l'esigenza di una sua attualizzazione – sua della «legge Mancino» – legata alla necessità di doverne ripensare gli strumenti di intervento alla luce dello spazio conquistato dalla comunicazione per il tramite della rete”.

Anche il governo Monti stava preparando un giro di vite contro il razzismo sul web. In particolare, i ministro dell’Integrazione Andrea Riccardi e quello della Giustizia Paola Severino stavano studiando i mezzi per oscurare i siti che incitano all’odio e per punire i loro frequentatori abituali. Un lavoro già avviato, i cui fili potrebbero essere ripresi dall’attuale esecutivo.

Ieri Alfano ha assicurato che “l'attenzione del Governo su questi temi è comunque massima e le autorità di pubblica sicurezza continueranno a fronteggiare con rigore e impegno” episodi come quelli richiamati dall’interrogazione. Intanto, è aumentata la vigilanza presso le sedi del Pd, la “Polizia delle comunicazioni ha  interessato i responsabili dei social network dove era stato dato risalto all'iniziativa di Forza Nuova, chiedendo l'oscuramento delle immagini riprodotte”.

“Ogni qual volta verranno assunte iniziative con carattere di illegalità si provvederà, come è avvenuto nel caso specifico, ad informare puntualmente e tempestivamente l'autorità giudiziaria” ha concluso il ministro dell’Interno.

Fiano (PD). “Bene nuove norme, ma intanto applicare quelle che ci sono”
“E’ intollerabile che un movimento politico che si presenta alle elezioni come Forza nuova rivolga al ministro Kyenge parole usate nel passato dai nazisti e dai fascisti e faccia della violenza politica, anche degli attacchi squadristi alle sedi dei partiti, un proprio strumento di azione” ha commentato Emanuele Fiano, capogruppo Pd nella commissione Affari costituzionali e autore dell’interrogazione ad Alfano,

Fiano ha sottolineato che “intanto è importante usare gli strumenti legislativi che già esistono. Poi è bene che il parlamento discuta di come attualizzare la Legge Mancino. Io stesso ho presentato una proposta nella quale chiedo di andare oltre la punizione dell’incitamento e di colpire la diffusione anche scritta di messaggi razzisti e discriminatori. Inoltre, prevedo pene alternative al carcere, un punto molto importante in questo tipo di reati”.
 

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