Il Capo dello Stato incontra Roma e Lazio prima della finale di Coppa Italia: "Se c'è un barlume di intelligenza non si può fare un coro razzista. È segno di degrado civile"
Roma – 24 maggio 2013 – "Ho letto di cori razzisti" intonati negli stadi nelle ultime settimane. "Se c'è un barlume di intelligenza non si può fare un coro razzista: è beceraggine" e segno di "degrado civile". Bisogna "spazzare via tutto questo dagli stadi" come dalla politica.
Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando i calciatori della Roma e della Lazio, che domenica si affronteranno per la finale di Coppa Italia. Napolitano ha sottolineato che bisogna "superare le prove del vincere e del convincere e di come giocare e in quale clima, in politica come nello sport". "
"In politica dico sempre che è necessario abbassare i toni. Se riusciamo nella politica a competere con il confronto ma senza contrapposizioni, dico che questo può servire al paese e quindi anche al calcio", ha spiegato il capo dello Stato.
Il presidente ha detto anche di aver letto di "minacce" tra le tioserie. "Bastasse una minaccia per vincere – ha sottolineato – allora non servirebbe nemmeno giocare".
Napolitano ha concluso ribadendo che domenica prossima deve essere una giornata improntata a "serenità e passione". "Chiunque vinca dovrà essere una bella giornata. Io sarò neutrale anche in questo caso"