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Regolarizzazione. I dettagli si fanno attendere

Manca il decreto interministeriale sul contributo forfettario, sugli arretrati, sulla modalità di presentazione della domanda e sui limiti di reddito. Andrebbe adottato entro il 29 agosto

 

Roma – 24 agosto 2012 – Chi è partito per le ferie con la notizia della regolarizzazione, torna e scopre che non ci sono altre novità. Ancora non si conoscono i dettagli della procedura che dal 15 settembre  permetterà a famiglie e imprese di salvarsi dalle nuove sanzioni previste per chi impiega immigrati irregolari e garantirà a questi ultimi un permesso di soggiorno.

Non sono dettagli da poco. Innanzitutto, bisogna stabilire come e quando versare i mille euro di contributo forfetario. Quindi definire la modalità di presentazione delle domande. Vanno poi ancora fissati i limiti di reddito per i datori di lavoro e questi devono anche sapere come pagare i sei mesi di stipendio, tasse e contributi previdenziali arretrati indispensabili alla regolarizzazione.

A fare luce su questi aspetti della regolarizzazione, come si legge nel cosiddetto “decreto sanzioni”(decreto legislativo n. 109/2012) sarà un decreto ministeriale, di natura non regolamentare, emanato di concerto dai ministri dell’interno, del Lavoro, dell’integrazione e dell’Economia. Andrebbe adottato “entro venti giorni” dall’entrata in vigore del “decreto sanzioni”.

Il “decreto sanzioni” è entrato in vigore lo scorso 9 agosto. Entro il 29 agosto, Anna Maria Cancellieri, Elsa Fornero, Andrea Riccardi e Vittorio Grilli dovrebbero firmare il decreto ministeriale. Il consiglio dei ministri di oggi potrebbe essere l’occasione giusta? Difficile. Fonti dei ministeri interessati fanno capire che ancora non esiste un testo definitivo e qualcuno dubita anche che si riesca a rispettare la scadenza di mercoledì.

Il fatto che si tratti di un decreto interministeriale, soggetto alle sensibilità e alle esigenze di diversi Palazzi romani, certo non aiuta. E gli organici degli uffici legislativi non sono ancora tutti al completo, causa ferie. Però centinaia di migliaia di persone aspettano e molti osservatori sottolineano che, nell’incertezza sulle procedure (ad esempio per quanto riguarda il versamento dei mille euro) potrebbero avere gioco facile i truffatori.

A tre settimane dall’inizio della regolarizzazione, forse è il caso di darsi una mossa.

Elvio Pasca

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