In campo patronati, Comuni, associazioni e privati. Gratis e a pagamento Roma – 20 agosto 2009 – Se al ministero dell’Interno assicurano che non bisognerà essere geni dell’informatica per presentare la domanda di regolarizzazione, saranno comunque molti i datori di lavoro in cerca di assistenza. La troveranno facilmente.
Per compilare e spedire la domanda ci si potrà ad esempio rivolgere ai patronati. “Abbiamo già dato le prime istruzioni ai nostri operatori, ma la prossima settimana ci sarà un incontro al ministero per le ultime spiegazioni. Partiremo senza problemi, anche perché non c’è nessuna gara, e quindi il lavoro sarà organizzato nel corso dell’intero mese di settembre” dice Pino Gulia, responsabile immigrazione del patronati Acli. Che sottolinea: “Faremo tutto gratuitamente, non è obbligatoria nessuna iscrizione”.
Scendono in campo anche i Comuni. “Per ora forniamo informazioni sui requisiti, sulla procedura e su come si fa il versamento del contributo forfetario, dal primo settembre potremo anche inviare le domande. È un servizio gratuito per tutti i datori di lavoro, l’importante è che risiedano nel nostro Comune” dice Gianluca Cassuto, dell’Ufficio Stranieri del Comune di San Donato Milanese.
La rete di assistenza comprende poi le associazioni di categoria, che in passato erano state già abilitate a spedire le domande per i flussi. Bisognerà però tesserarsi: “Il servizio è gratuito, ma riservato ai nostri iscritti” confermano al numero verde dell’Assindatcolf, sigla che riunisce i datori di lavoro domestico.
Si muove intanto anche il privato, con avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e centri servizi pronti ad assistere (naturalmente a pagamento) a chi vuole mettere in regola la colf o la badante. L’ offerta varia, dal semplice invio della domanda alla consulenza completa, così come i prezzi: secondo una sommaria indagine telefonica oscillano da 50 a oltre 1000 euro, a parte i 500 da versare come contributo forfetario.
“La regolarizzazione è un’occasione unica, e affidarsi a un professionista è una garanzia. Verifichiamo i requisiti, prepariamo la domanda, la inviamo e seguiamo il cliente fino alla firma del contratto di soggiorno. Credo che possiamo offrire un servizio più personalizzato e qualificato rispetto agli sportelli gratuiti“ dice l’avvocato Ledia Mirakaj dal suo studio a piazza Vittorio, Roma.
Una linea contestata da Maurizio Bove, responsabile immigrazione della Cisl di Milano: “Noi invitiamo tutti a rivolgersi agli sportelli che fanno assistenza gratuita, è un servizio pubblico e conviene approfittarne. Il fatto che altri facciano pagare non garantisce una maggiore qualità. Soprattutto, – conclude Bove – bisogna diffidare di chi offre soluzioni facili per casi irrisolvibili, come impegni di assunzione fasulli”.
Elvio Pasca