"Creano polemiche che non esistono". Finocchiaro (Pd): "Non minacci, risponda" Roma – 1 settembre 2009 – "Si strumentalizzano semplici espressioni di portavoce”. Così oggi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando a Danzica ai microfoni del Tg3, ha commentato le dichiarazioni rilasciate ieri da Dennis Abbott, uno dei portavoce della Commissione europea. Abbot aveva annunciato la Commissione chiederà chiarimenti alle autorità italiane e maltesi sull’ultimo respingimento a largo della Libia.
Berlusconi non è entrato nel merito dei respingimenti, ma ha attaccato le esternazioni dei portavoce di Bruxelles. “È un problema che porterò sul prossimo tavolo del Consiglio dei capi di Stato e di Governo e la mia posizione sarà decisa e precisa e sarà la seguente: non daremo più il nostro voto, bloccando di fatto il funzionamento del Consiglio europeo, ove non si determini che nessun commissario europeo, nessun portavoce di commissario possa intervenire pubblicamente su alcun tema”.
Secondo il premier, “deve spettare soltanto al presidente della Commissione e al suo portavoce di intervenire. Chiederò -ha aggiunto Berlusconi – che commissari e portavoce dei commissari che continuino nell’andazzo di tutti questi anni vengano dimissionati in maniera definitiva. Questa è una cosa che non si può accettare, perchè si danno alle opposizioni di ogni Paese delle armi di polemiche che invece non esistono".
Bruxelles: “Nessuna critica”
Da Bruxelles, buttano acqua sul fuoco. "La Commissione lavora in modo intenso, obiettivo e leale con l’Italia" ha dichiarato Johannes Laitenberger, portavoce del presidente della Commissione Europea Jose’ Manuel Barroso.
In questo contesto, ha proseguito Laitenberger, "non vi e’ alcuna ragione per polemiche. Niente di quel che è stato detto va inteso come critica all’Italia. Dovrebbe essere del tutto normale che si richiedano e si scambino informazioni. Ripeto, non vi era alcun elemento di critica". Quello che la Commissione vuole, ha concluso il portavoce di Barroso, "è cooperare con l’Italia e con gli altri stati membri che devono affrontare questi problemi" legati all’immigrazione clandestina.
Finocchiaro: “Berlusconi risponda invece di minacciare”
"Invece di ricattare l’Unione europea, Berlusconi risponda sulle sue politiche in materia di immigrazione" attacca invece il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro che aggiunge: "Siamo sconcertati per gli attacchi e le minacce che Berlusconi ha rivolto al portavoce Dennis Abbott e alla Commissione europea. Dopo alcuni quotidiani e l’opposizione ora anche la Commissione europea diventa oggetto delle lamentele e degli attacchi del premier".
"Berlusconi -prosegue la senatrice democratica -e’ in difficolta’ politica e per questo si accresce il suo nervosismo. Si tratta di un comportamento inaccettabile, che tuttavia ai nostri occhi dimostra solo tutta la debolezza politica del premier. Le politiche sull’immigrazione di questo governo sono sbagliate e inadeguate al nostro ruolo nell’Unione europea ed e’ giusto che la Commissione chieda conto all’Italia del trattamento dei migranti, che e’ sottoposto a regole chiare disposte, tra l’altro, dalle convenzioni internazionali".
"Non può essere certo il governo italiano – aggiunge Finocchiaro- che da solo può stabilire, attraverso ricatti, le regole di funzionamento della Commissione europea. Questa arroganza da parte di Berlusconi nei confronti di tutti coloro che manifestano a qualsiasi titolo delle critiche sul suo operato deve cessare. L’Italia -conclude la senatrice- applichi le convenzioni internazionali e risponda all’Europa: la politica della ferocia nei confronti degli immigrati non produce più sicurezza ma solo ingiustizia e l’isolamento internazionale del nostro Paese".