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Riccardi: “Su cittadinanza Governo non succube dei ricatti di Pdl e Lega”

"Loro contrari ma anche rassegnazione da forze politiche favorevoli"

Roma, 18 gennaio 2013 – "Ho da sempre e ripetutamente, a maggior ragione dopo le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sollecitato il Parlamento a portare in aula la legge sulla cittadinanza ai figli dei lavoratori stranieri, che non era nel programma di governo".

 E' quanto ricorda il ministro uscente per l'Integrazione Andrea Riccardi, osservando che "se questo non e' avvenuto, e' stato sicuramente per la contrarieta' della destra e della Lega, ma anche per una qualche rassegnazione delle forze politiche favorevoli".

Riccardi rivendica al governo Monti e al suo ministero "il merito di aver inaugurato una vera svolta; un nuovo corso culturale, politico e di linguaggio nei confronti dell'immigrazione, vissuta non piu' come pericolo o come emergenza, ma come opportunita' di sviluppo e di crescita. Abbiamo detto basta ai respingimenti indiscriminati, abbiamo fatto togliere l'odiosa tassa sulle rimesse degli immigrati, abbiamo operato per la legalizzazione di 140 mila lavoratori stranieri che lavoravano in nero, abbiamo impostato le relazioni internazionali su basi completamente diverse dal passato".

Conclude il ministro, rispondendo alle critiche: "Capisco che la campagna elettorale abbia le sue asprezze e le sue regole, ma parlare del governo Monti come succube dei ricatti del centrodestra in materia di immigrazione e' una descrizione caricaturale, che respingo con decisione al mittente".

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