La denuncia dell’Arci a Lampedusa: “100 immigrati rimandati in Tunisia senza rispettare le norme sulle richieste di asilo. Violato diritto internazionale, comunitario e italiano”
Roma – 23 agosto 2011- “Ricominciano i respingimenti collettivi”. E’ quanto denunciano gli operatori dell’Arci presenti a Lampedusa, secondo i quali ieri più di cento migranti sono stati rispediti ieri in Tunisia senza nemmeno farli sbarcare.
Secondo il comunicato diramato ieri sera dall’associazione, nella giornata di ieri le autorità sull’isola hanno rimandato in patria alcuni immigrati appena giunti sulla costa “con una procedura che contrasta col diritto internazionale, la direttiva europea sui rimpatri e le stesse leggi italiane”.
La denuncia dell’Arci si riferisce ad un gruppo di immigrati che ieri sono stati recuperati da una motovedetta italiana, perché la loro imbarcazione era in difficoltà, ma subito dopo sembra che siano stati rispediti in Tunisia senza nemmeno farli sbarcare e senza aver avviato le procedure previste dalle normative vigenti, tra cui la possibilità di avanzare la richiesta di asilo.
Il resoconto dell’Associazione parla di sole sette persone alle quali è stata data assistenza e fatti rimanere sull’isola perché “in precarie condizioni di salute, tra cui due donne e un paraplegico su una sedia a rotelle”. Diversa invece la sorte degli altri immigrati a bordo del barcone che sono stati affidati alla nave Borsini della Marina Militare per essere poi consegnati a una motovedetta tunisina.
Duro l’attacco dell’Arci che nel suo comunicato parla dell’ “ennesimo episodio di illegalità istituzionale che contraddistingue la politica di questo governo nei confronti dei migranti, mentre si susseguono le proteste nei centri in cui molti degli stranieri arrivati negli ultimi mesi sono stati rinchiusi”.
Gli operatori dell’Arci presenti sull’isola, dove svolgono varie attività di assistenza e di monitoraggio degli sbarchi, hanno assistito all’episodio e hanno denunciamo “con la forza e lo sdegno che merita il cinismo, il disprezzo delle regole democratiche e dei principi umanitari che ci sta dietro. Chiediamo, infine, di fermare immediatamente i respingimenti di massa e di garantire ai migranti assistenza e diritti”.