Hein: "Bisogna prepararli a una vita autonoma. Giusto spendere trenta euro per persona al giorno" Roma – 8 settembre 2010 – Il Consiglio Italiano per i Rifugiati richiede da diverso tempo una revisione del Sistema di Accoglienza innanzitutto per quanto riguarda rifugiati e richiedenti asilo. Sulla questione si era pronunciato ieri il sindaco di Roma Gianni Alemanno, lamentando che "ci sono tetti di spese troppo alti” ed “esistono rifugiati politici che a Roma costano 72 euro al giorno, mentre ci sono esempi virtuosi in cui si spende 12-13 euro”.
Effettivamente dall’entrata in vigore della legge Bossi-Fini del 2002 esistono diverse tipologie di accoglienza i cui costi possono differire molto gli uni dagli altri.
"E’ paradossale – dichiara Christopher Hein, direttore del CIR – che proprio le strutture di accoglienza di grandi dimensioni e con un minore livello di servizi dedicati agli ospiti abbiano un costo per persona ben maggiore rispetto a centri più piccoli, più facilmente gestibili e con numerosi interventi mirati all’integrazione".
Alla prima categoria, infatti, appartengono i cosiddetti CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo) che, come per esempio Castelnuovo di Porto nella Provincia di Roma si situano lontani da qualunque contesto urbano, che, come nel caso di Sant’Anna di Crotone, hanno un numero di posti che supera le 1000 unità, e che hanno un costo tra 65 e 75 euro a persona al giorno.
Alla seconda, invece, appartengono i centri SPRAR (Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che hanno un costo medio di 30 euro persona/giorno. Si tratta di un Sistema decentrato con più di 130 piccoli centri gestiti da Comuni e Province in collaborazione con associazioni e enti di tutela, sistema coordinato da un Servizio Centrale affidato ad ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).
"Pensiamo – aggiunge Christopher Hein – che si debba arrivare ad una cabina unica di regia dell’Accoglienza, sulla base del modello SPRAR, il quale dovrà essere potenziato e messo in grado di preparare la persona per una vita autonoma, favorendo programmi di integrazione".
Secondo il CIR un costo medio di 30/35 euro persona/giorno è oggi adeguato; fermo restando che il costo è più elevato per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati e di altri gruppi in condizione di particolare vulnerabilità.
I centri a cui fa riferimento Alemmano, invece, il cui costo persona/giorno è inferiore a 20 euro sono centri in situazione di grande precarietà, in cui gli ospiti devono uscire la mattina per far rientro solo la sera, con uno scarso livello di servizi e che, in alcun modo, potranno costituire il modello di riferimento.