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Rosarno. Il sindaco al governo: “Non lasciateci soli”

Per i raccolti sono arrivati nel paese calabrese un migliaio di braccianti stranieri, ma i container della protezione civile possono ospitarne solo 120. Due anni fa la rivolta, ”oggi, a riflettori spenti, sembra che molti abbiano dimenticato quella brutta pagina di storia” denuncia Elisabetta Tripodi

 

Roma – 11 gennaio 2012 – Il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi ha inviato una lettera ai ministri Andrea Riccardi (per l’Integrazione e la cooperazione) e Annamaria Cancellieri (all’Interno) per segnalare la situazione dei migranti nella piana di Gioia Tauro.

In circa un migliaio sono arrivati per lavorare come braccianti agricoli nella raccolta delle arance. Dallo scorso anno l’amministrazione comunale ha allestito un campo di accoglienza con i container della protezione civile che però può ospitare solo 120 persone. Chi non ha accesso a questi alloggi si arrangia in posti di fortuna, senza acqua corrente ed energia elettrica.

Dopo la rivolta di Rosarno di due anni fa, ricorda il sindaco Tripodi, si disse ”mai più un’altra Rosarno” ma ”oggi, a riflettori spenti, sembra che molti abbiano dimenticato quella brutta pagina di storia come se i migranti non fossero più tornati e fossero spariti nel nulla, sui pullman inghiottiti dalla notte”.  ”Per noi -insiste il primo cittadino- e’ molto importante uno  sforzo congiunto di tutte le istituzioni perchè il comune non venga lasciato solo con le associazioni di volontariato,nel dare risposta ai migranti”.

Elisabetta Tripodi chiede ”un intervento a sostegno della comunità locale per questa specifica situazione, anche attraverso risorse straordinarie da attivare con urgenza per prevenire disagi e conflitti. Vi e’ anche la necessità di disporre in tempi brevi di strutture per poter ampliare la capacità di accoglienza del campo dei container”.

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