I ministri dell’Interno e del Lavoro: "Attirerebbe clandestini". Perego (Migrantes): "Ridurrebbe criminalità"
Roma – 29 gennaio 2010 – Dopo lo stop in Senato al permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro, Maurizio Sacconi e Roberto Maroni ribadiscono che non ci saranno regolarizzazioni.
"Sarebbe un grave errore recepire la direttiva europea contro le più gravi forme di sfruttamento del lavoro illegale in termini di sanatoria permanente di ogni lavoratore clandestino” ha detto ieri il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, a margine del Consiglio Informale europeo a Barcellona. "Una tale soluzione -ha sottolineato- ci allontanerebbe dall’Europa che chiede, al contrario, agli Stati membri di non ricorrere piu’ a sanatorie e soprattutto rappresenterebbe un richiamo irresistibile di nuovi flussi clandestini”.
Stessa linea enunciata ieri sera a Porta a Porta da Maroni. Il ministro dell’Interno, si è detto "contrario ad una nuova sanatoria, perché vorrebbe dire richiamare la clandestinità che questo governo sta efficacemente contrastando". Maroni ha parlato anche dello sbarco di clandestini in Corsica: “Forse il messaggio che sta passando e’ che l’Italia non e’ più il ‘paese di bengodi’ dove si può arrivare liberamente".
Un appello per la regolarizzazione arriva invece da don Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes : "Se e’ vero, come dice il premier e la nostra indagine di qualche mese fa conferma, che episodi di criminalità coinvolgono in percentuale maggiore gli immigrati clandestini, allora occorre lavorare per regolare da subito la situazione di tanti immigrati presenti nel nostro territorio. Purtroppo – dice il sacerdote – gli immigrati che arrivano per trovare lavoro e condizioni di vita dignitose, trovano crescenti difficolta’ e burocratizzazione in merito al loro percorso di regolarizzazione".