Pd e Idv: "Testo ancora razzista" ROMA, 28 aprile 2009 – Via la norma sui medici-spia, dentro ronde e prolungamento fino a sei mesi della permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie).
Riparte alla Camera l’iter del disegno di legge sicurezza, già approvato dal Senato, ed è subito polemica tra maggioranza e opposizione con il Partito democratico e l’Italia dei Valori che, nonostante scompaia l’obbligo per i medici di denunciare i clandestini, tacciano il provvedimento di "razzismo" e "demagogia".
L’esame del ddl in commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio insomma parte in salita: 320 emendamenti circa da esaminare (167 solo del Pd) da oggi e promesse di "battaglia parlamentare" fino all’ultimo sangue. Sembra un film già visto in occasione dell’esame del decreto sicurezza: le norme più contestate, ora come allora, sono quelle sulle ronde e sul prolungamento del tempo di permanenza dei clandestini nei Cie.
Allora, cioè qualche settimana fa, di fronte all’ostruzionismo dell’opposizione il governo fu costretto – pena la scadenza del provvedimento – a stralciare l’articolo che disciplinava le associazioni di cittadini volontari per la sicurezza mentre la norma sui Cie cadde sotto la mannaia del voto segreto. Oggi, l’esecutivo ripresenta entrambe le norme identiche, sottoforma di emendamenti al ddl.
Secondo il Partito democratico, tuttavia, troppe cose non vanno nel provvedimento: "Il testo non tiene conto delle autorevoli critiche che sono state sollevate alla Camera nel corso di due giorni di audizioni e persevera nel riproporre ronde e criminalizzazione degli immigrati, senza aver risolto i nodi emersi nel dibattito pubblico di questi mesi", afferma Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione Giustizia. "E’ inaccettabile inoltre – aggiunge – che un testo così complesso venga usato per inserire la norma sulle sedi giudiziarie disagiate". Critica anche l’Idv: "C’è ancora da fare – dice Massimo Donadi, presidente dei deputati dipietristi – per aumentare la sicurezza e lottare contro l’intolleranza e la xenofobia di una parte del centrodestra. Il testo sulla sicurezza non solo è fumo negli occhi dei cittadini, ma è anche dannoso per il funzionamento delle istituzioni".
Si difendono i relatori del testo, Iole Santelli e Francesco Sisto: "Non ci sono norme razziste nel ddl. Invitiamo il Pd a rileggere la nota congiunta sui clandestini fatta da Sarkozy e Zapatero così forse si rende conto in che contesto ci muoviamo. Prima di esprimere giudizi a effetto, si faccia più attenzione alla sostanza tecnico-giuridica degli emendamenti". La battaglia sui medici-spia tuttavia non è finita. La norma che, una volta approvato l’emendamento dei relatori, sarà cancellata dal ddl "sarà trasferita – fanno sapere Santelli e Sisto – in un altro provvedimento in cui abbia più voce in capitolo la commissione Sanità".