Ha ottenuto un documento provvisorio che gli permetterà di unirsi alla madre
Roma, 22 maggio 2015 – Il bambino ivoriano arrivato a Ceuta, enclave spagnola in Marocco, nascosto in un trolle, ha ottenuto una carta di soggiorno provvisoria che gli permetterà di unirsi alla madre, mentre il padre resta in detenzione.Lo si è appreso dalle autorità spagnole.
Il 7 maggio scorso la Guardia Civil scoprì il piccolo Adu Ouattara, otto anni, accoccolato in una valigia, coperto di abiti, a malapena in grado di respirare. La valigia era portata da una giovane donna di 19 anni. Il padre, Ali, che aveva organizzato il "ricongiungimento", stato arrestato poco tempo dopo. Ali e Lucie vivono legalmente nell'arcipelago spagnolo delle Canarie, ma il bambino non aveva i necessari permessi per soggiornare in Spagna.
"Il segretario generale dell'Immigrazione ha emesso un'autorizzazione temporanea di soggiorno di un anno in Spagna per ragioni straordinarie previste dalla legge" ha spiegato un portavoce della prefettura di Ceuta. "Tra un anno – ha aggiunto – immagino che sarà richiesto un rinnovo".
Invece Ali Ouattara resta in carcere. "Per il giudice, le circostanze non sono cambiate rispetto a quando è stato deciso di metterlo in detenzione", ha spiegato in un comunicato il tribunale superiore di giustizia d'Andalusia. In particolare, vengono citate "la possibile esistenza di un rischio di fuga" e "la responsabilità presunta nella grave messa a rischio della vita del minore e della sua integrità fisica".
Attualmente il giudice attende gli esiti dell'esame del Dna per confermare i legami di parentela.