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Tre Centri d’espulsione per i nordafricani

A Caserta, Potenza e Trapani, nelle strutture già usate per al prima accoglienza. Perduca: “Condizioni degradanti”

Roma – 3 maggio 2011 – Tre nuovi centri di identificazione ed espulsione, attivi fino alla fine dell’anno, a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), a Palazzo San Gervasio (Potenza) e a Trapani.

Esistono già da diverse  settimane, ma finora erano ufficialmente destinati solo all’accoglienza dei nordafricani sbarcati in Sicilia. Grazie a un’ordinanza firmata da Berlusconi arrivata ieri in Gazzetta Ufficiale, saranno a tutti gli effetti Cie, quindi strutture riservate ai clandestini.

Secondo l’ordinanza, i nuovi centri potranno ospitare complessivamente cinquecento persone. Pronto anche un finanziamento da dieci milioni di euro,  sei serviranno a “interventi di adeguamento e di manutenzione straordinaria”, altri quattro alla “gestione delle strutture”.

Nei tre centri verranno trattenuti e identificati, in vista del rimpatrio, i cittadini nordafricani che non hanno avuto il permesso umanitario di sei mesi e che non hanno chiesto, o non hanno ottenuto, asilo politico. Persone magari arrivate dopo il 5 aprile, data limite per le misure di protezione temporanea varate dl governo per gestire la prima emergenza, oppure con precedenti tali da essere ritenuti soggetti pericolosi.

Marco Perduca, senatore dei radicali Pd, ha visitato ieri il centro di Santa Maria Capua Vetere e denuncia di aver riscontrato “condizioni degradanti”.  “È una tendopoli, – racconta a Stranieriinitalia.it – i migranti dormono a terra, i servizi igienici sono insufficienti e lontani dalle tende, in generale non è una struttura dove si possono trattenere delle persone fino a sei mesi, come previsto per i Cie”.

“Il centro – continua Perduca – è affidato alla Croce Rossa Italiana, che però si avvale esclusivamente di volontari. Spero che i milioni di euro stanziati dal governo non servano semplicemente a pagare i debiti della CRI, già commissariata e quasi in bancarotta, ma a garantire un servizio adeguato e dignitoso per gli ospiti del centro”.

Elvio Pasca

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